La preside dell'istituto: "Prendete quel ragazzo e portatelo in classe"

La preside dell’Istituto Europa Unita di Afragola (in provincia di Napoli) ha chiesto di allontanare un bimbo autistico durante un evento organizzato nella scuola per la giornata contro il bullismo. “Per piacere, prendete quel ragazzo e portatelo in classe”, avrebbe detto la donna rivolgendosi a un’insegnante.

Il fatto risale al 7 febbraio ma solo di recente i genitori del bambino lo hanno scoperto, grazie a un video che ha immortalato l’evento. Nell’aula magna dell’istituto del Rione Salicelle di Afragola si stava svolgendo un incontro, organizzato dai Lions International, tra gli studenti e Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, ragazzo che nel 2017 fu accoltellato alla gola da una baby gang in via Foria a Napoli e si salvò solo dopo un lungo ricovero in ospedale. Nel video si può notare il bambino, 11 anni, che emette alcuni suoni che evidentemente infastidiscono la dirigente scolastica, la quale chiede a un’insegnante seduta vicino al ragazzo di farlo uscire dall’aula e accompagnarlo in classe. Non appena il bimbo esce dall’aula, la preside riprende il suo discorso ai ragazzi. I genitori del piccolo si sono rivolti all’associazione ‘La battaglia di Andrea’, impegnata nell’assistenza e per i diritti dei diversamente abili e attiva sul territorio di Afragola, e all’avvocato Sergio Pisani. La famiglia potrebbe ora decidere di presentare una denuncia ai Carabinieri. 

Associazione ‘La battaglia di Andrea’: “Increduli e scioccati”

“Increduli”, poi “scioccati”. Così Asia Maraucci, presidente de ‘La battaglia di Andrea’, associazione di Afragola (Napoli) impegnata nell’assistenza e per i diritti dei diversamente abili, commenta quanto avvenuto. “Inizialmente eravamo increduli – spiega Maraucci – poi, quando la signora ci ha mostrato il video, siamo rimasti scioccati. L’abbiamo messa in contatto con il nostro avvocato Sergio Pisani che la sta seguendo in tutto. Ormai sono tre giorni che viviamo in simbiosi con lei e non la lasciamo un attimo, né lei né i suoi familiari”. L’augurio che esprime la presidente de “La battaglia di Andrea” è “che questa vicenda si risolva il prima possibile, ma soprattutto – conclude – ci auguriamo che episodi del genere non accadono più in generale”.

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