Si tratta del 14%, il valore più alto della serie storica dal 2014

Nel 2023 si conferma il forte disagio economico fra i minori. Lo riporta l’Istat diffondendo le stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2023 insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie. L’incidenza di povertà assoluta individuale per i minori è pari al 14%, il valore più alto della serie storica dal 2014; i minori che appartengono a famiglie in povertà assoluta, nel 2023, sono pari a 1,3 milioni. Rispetto al 2022, le incidenze di povertà sono stabili anche tra i giovani di 18-34 anni (11,9%) e tra gli over65 (6,2%), che restano la fascia di popolazione a minore disagio economico.

Per le famiglie con persona di riferimento (p.r.) di 18-44 anni, dunque in piena età attiva, si continuano ad osservare nel 2023 valori elevati dell’incidenza di povertà assoluta, che superano l’11% (rispettivamente, 11,8% per le famiglie con p.r. 18-34 anni e 11,7% per le famiglie con p.r. di 35-44 anni); tali famiglie registrano, peraltro, il valore più elevato per l’intera serie storica dal 2014. La povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento occupata si attesta all’8,2% (era il 7,7% nel 2022), raggiungendo il picco dell’intera serie storica dal 2014; per le famiglie con p.r. dipendente si segnala, invece, un peggioramento significativo: 9,1% nel 2023 (dall’8,3% del 2022), anche in questo caso il valore più elevato della serie. Fra i non occupati l’incidenza rimane elevata per le famiglie con p.r. in cerca di occupazione (20,6%), mentre si conferma più contenuta per le famiglie con p.r. ritirata dal lavoro. Stabile, infine, la povertà per le famiglie composte da soli stranieri (35,6%), sebbene si confermi il grande divario (con valori dell’incidenza superiori di quasi sei volte) rispetto alle famiglie composte solamente da italiani (6,4%).

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