La società coinvolta avrebbe lavorato senza le necessarie autorizzazioni
Un sequestro di beni per un valore di quattro milioni di euro più l’azienda è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Barletta, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, per realizzazione e gestione di discarica abusiva e per illecito amministrativo nei confronti di un’impresa di Bisceglie, operante nel settore del recupero di inerti provenienti da demolizione.
Il sequestro preventivo riguarda l’intero compendio aziendale per un valore di circa 3,5 milioni di euro, beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro dell’impresa nella forma diretta, di risorse finanziarie, dello stesso importo, in capo all’amministratore dell’impresa sottoposta alle indagini. Tali attività hanno consentito di sottoporre a vincolo reale diversi rapporti bancari intestati alla società coinvolta e alla persona fisica; le quote societarie e l’intero compendio aziendale, nonché 2 immobili e 56 suoli per circa 10 ettari, situati in Bisceglie, in parte adibiti a discarica abusiva.
Secondo l’accusa, la società, nell’effettuare un’attività di recupero di rifiuti non pericolosi costituiti essenzialmente da scarti di demolizione, avrebbe lavorato in difformità dal titolo autorizzatorio e avrebbe incamerato al proprio interno i rifiuti edili ricevuti, senza destinarli al loro effettivo recupero. I rifiuti venivano depositati anche su un’area non autorizzata (ex cava), con la conseguente realizzazione di cumuli dell’altezza di 14 metri, oltre quella consentita dalla normativa di riferimento.
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