La donna era accusata di aver ucciso il fratello, malato terminale di cancro, con un'iniezione di Midazolam
I giudici della Corte d’assise d’appello di Milano hanno assolto Marzia Corini dall’accusa di aver ucciso il fratello Marco Valerio. La procuratrice generale Francesca Nanni aveva chiesto una condanna a 14 anni e due mesi. “Aver dichiarato il fatto insussistente significa eliminare ogni ombra nel comportamento di una sorella che ha avuto il solo merito di assistere il fratello nel momento del trapasso e di evitargli le sofferenze che la morta gli stava comportando in ragione delle patologie tumorali che aveva”, ha detto Vittorio Manes, legale Corini. “E’ una grande soddisfazione, perché le rare volte dove il diritto viene a coincidere con la giustizia l’emozione è molto forte. Eravamo profondamente convinti della mancanza di ogni responsabilità e colpevolezza per la gravissima contestazione che è stata elevata a Marzia Corini. Siamo molto soddisfatti che i giudici abbiano riconosciuto tutto questo, che però non cancella 10 anni di calvario“, ha aggiunto. Il medico anestesista di 59 anni, era accusata di aver ucciso il fratello, avvocato di vip e calciatori, malato terminale di cancro, con un’iniezione di Midazolam. Il 51enne morì il 25 settembre del 2015 nella sua casa di Ameglia, in provincia di La Spezia.
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