Gli imprenditori Salvatore, Cuono e Giovanni di Acerra (Napoli) erano stati condannati per disastro ambientale
La Cassazione ha annullato la confisca dei beni per circa 200 milioni di euro agli imprenditori Salvatore, Cuono e Giovanni Pellini di Acerra (Napoli), condannati per disastro ambientale. Accusati di aver sversato rifiuti pericolosi nelle campagne circostanti Acerra, i fratelli Pellini, titolari di un’azienda della zona, sono stati condannati nel 2017 a 7 anni di reclusione. La Corte di Cassazione ha ora annullato il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Napoli relativo al patrimonio degli imprenditori, circa 200 milioni di euro, beni che dovranno essere ora restituiti.
Libera Campania: “Feriti da annullamento confisca ai Pellini”
“L’annullamento della confisca dei beni ai fratelli Pellini, per puro vizio di forma, è una ferita aperta al cuore della giustizia sociale ed ambientale di questo Paese. Questi criminali, causa dei loro affari illegali, hanno inquinato e fatto ammalare donne, bambini e anziani”. Così in una nota il referente regionale campano di Libera, Mariano Di Palma. “Siamo feriti dalla notizia di questa mattina – aggiunge – e crediamo che bisogna trovare necessariamente una nuova strada per rendere giustizia ai nostri territori contro chi li ha devastati. Auspichiamo pertanto che il ministro della Giustizia Nordio si faccia carico di questa vicenda che ha dell’incredibile. Va trovata subito un’altra strada. Va risarcita un’intera comunità che sta pagando con la propria vita e sulla propria pelle gli affari criminali di questi imprenditori”.
Legambiente: “Sentenza fratelli Pellini è ulteriore ferita”
“La sentenza con cui la Cassazione ha annullato la confisca decisa dalla Corte d’appello di Napoli dei beni dei fratelli Pellini, condannati in via definitiva per disastro ambientale, è un’ulteriore ferita inferta a chi vive in territori devastati dai traffici illegali di rifiuti”. Così Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale Campania di Legambiente, commentano la sentenza della Cassazione che ha annullato la confisca dei beni dei fratelli Pellini in merito allo sversamento illegale dei rifiuti nel territorio di Acerra (Napoli). “Al di là degli aspetti formali che hanno portato a questa decisione – aggiungono – si tratta di un’evidente ingiustizia a cui la stessa autorità giudiziaria dovrebbe cercare di porre rimedio, per non frustrare ulteriormente la fiducia nei confronti delle istituzioni da parte di chi attende da troppi anni la bonifica dei territori in cui vive, inquinati da ecocriminali e clan camorristici che hanno accumulato enormi profitti. Quanto è accaduto, con la scadenza dei termini tra la sentenza di confisca di primo grado e quella, confermata, in appello deve anche indurre governo e Parlamento ad adottare tutte le indispensabili contromisure, a partire da quelle di carattere normativo, perché pagine così negative di malagiustizia non si ripetano più nel nostro Paese”.
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