Il racconto della signora De Francesco a LaPresse: "Ci vivo da 22 anni, come si fa a fare questi discorsi sulla pelle della gente"

Costretta ad abbandonare la propria abitazione a causa dei lavori del ponte sullo Stretto di Messina. E’ la storia di Mariolina De Francesco che vive proprio nell’area dove dovrebbe sorgere uno dei piloni. “Io ho una casa dove vivo sempre, estate e inverno, da 22 anni. Non è una seconda, terza o quarta casa, come dicono loro. Non è un’abitazione abusiva e si trova in località Torre Faro. Il mio condominio ricade al centro esatto dell’area degli espropri. Diecimila persone espropriate dove se ne vanno? In una città che in tante zone è già devastata comunque. Non se ne può proprio più”, racconta la donna a LaPresse. “Questa storia è diventata un incubo. Io mi ricordo fin da bambina, alla fiera campionaria di Messina negli anni ’70, lo stand con il modellino del ponte. E mia madre mi dice che ancora prima si parlava di questo maledetto ponte. Ci sono tre o quattro associazioni con centinaia e centinaia di persone che lavorano attivamente contro questa cosa”, aggiunge De Francesco.

Domani sarà pubblicato l’avviso di avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e alla dichiarazione di pubblica utilità, che sarà sancita con l’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess. “La mia idea è che loro sanno di non poterlo fare il ponte. Ci hanno detto di potere ‘aggiustare in corso d’opera’ le criticità legate ai fattori di rischio ambientali. Ma come si fa a fare questi discorsi sulla pelle della gente”.

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