Il corteo aperto dallo striscione "No cpr no lager di Stato"
Alcune migliaia di persone stanno partecipando a Milano alla marcia per chiedere la chiusura dei Cpr, i centri di permanenza e rimpatrio. Il corteo è aperto dallo striscione ‘No cpr no lager di stato né a Milano né altrove né in Libia né in Albania’. “Ho trovato nei cpr una situazione di degrado, sofferenza ed abbandono non rilevabile in altri contesti nel Paese anche di detenzione o lavoro in carcere e la denuncia che la rete ‘Mai più lager’ e ‘no cpr’, porta avanti ormai da anni è che questi luoghi possono solo essere chiusi, perché sono strutturalmente fatti per creare sofferenza e la detenzione amministrativa è di per sé patologico”, ha spiegato Nicola Cocco, medico infettivologo, attivista della Rete, ‘Mai più lager’. Numerose le sigle che hanno aderito alla manifestazione organizzata dal ‘Comitato no cpr’ alle quali si è aggiunta l’associazione dei Palestinesi in Italia che ha unito al corteo la manifestazione che ogni sabato chiede il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Tra i cartelli esposti dai manifestanti, alcuni con i nomi di chi ha perso la vita nei centri e una gigantografia con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e i ministri Salvini e Piantedosi con i volti ricoperti di vernice rosso sangue. I manifestanti hanno messo una canzone ‘Odia gli indifferenti’ che in un verso dice: “Salvini sappia che a Piazzale Loreto c’è ancora posto”.
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