L'arresto nell'inchiesta relativa a tre appalti che secondo la procura sarebbero stati 'truccati'
Ancora un terremoto giudiziario a sconvolgere la politica a Bari. Alfonsino Pisicchio, ex assessore regionale e dallo scorso dicembre commissario dell’Arti (l’agenzia regionale della tecnologia) è indagato ed è stato messo agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta per corruzione della procura di Bari sfociata nell’esecuzione di 7 ordinanze di custodia e con 15 indagati complessivi. L’inchiesta è relativa a tre appalti che, secondo l’ipotesi della procura, sarebbero stati ‘truccati’.
Nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari – di cui LaPresse ha preso visione – Pisicchio, assieme al fratello Enzo, è indagato nella veste di ex assessore della Regione Puglia per aver svolto il ruolo di “intermediario”, compiendo “una serie di condotte di istigazione, determinazione del pactum sceleris per tutto il periodo della gara, dalla predisposizione sino all’aggiudicazione definitiva dell’appalto per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione volontaria e coattiva di Tarsu, Tares, Tari, Ici e Imu del Comune di Bari”.
La contestazione è mossa con riferimento all’anno 2020. Con Pisicchio sono indagati anche il Responsabile Unico del Procedimento dell’appalto, un componente della commissione di gara e un imprenditore. Secondo i pm, dal reato i fratelli Pisicchio avrebbero ottenuto come “utilità” il “sistema di fatturazione fraudolenta che consentiva il finanziamento illecito del partito Iniziativa democratica“. E in favore di Alfonso Pisicchio ci sarebbe stato anche un “sistema di assunzioni di persone da lui indicate che, a loro volta, gli avrebbero garantito la preferenza elettorale“.
Gip su Pisicchio: “Gestione clientelare del suo ruolo”
In qualità di assessore regionale, “Alfonsino Pisicchio, utilizzava la sua influenza politica e le sue relazioni, tramite suo fratello Enzo, per una gestione clientelare del suo ruolo, con favoritismi per ottenere ritorni in termini di consenso elettorale, mediante assunzioni nelle imprese favorite o avvantaggiate di persone che assicurano il voto e che avevano militato anche nel suo partito”. Lo scrive il gip del tribunale di Bari nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Alfonsino Pisicchio, ex assessore regionale, passato poi all’agenzia regionale Arti per la tecnologia e l’nnovazione e commissariato oggi dal presidente Michele Emiliano. Secondo il gip, “Enzo Pisicchio, fratello di Alfonsino, agiva quale esecutore delle direttive e schermo per impedire di risalire al ruolo e al contributo di suo fratello”. Sul fronte delle esigenze cautelari, il gip scrive che “Pisicchio, anche se non è più assessore regionale, è ancora politicamente attivo così come lo sono le sua associazioni politico culturali in cui riveste il ruolo di coordinatore, Iniziativa Democratica e Senso Civico per la Puglia”. Pisicchio è stato nominato commissario dell’Arti il 7 dicembre 2023. da questi elemento, per il gip, emerge “l’attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato”.
156mila euro a fratelli Pisicchio per partito Iniziativa democratica
Contributi in denaro “pari ad almeno 156mila euro” in contanti in favore dei fratelli Alfonso ed Enzo Pisicchio e del partito Iniziativa democratica. È quanto contestato ai due indagati nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai finanzieri, di cui LaPresse ha preso visione. La contestazione mossa sino al mese di dicembre 2019, è finanziamento illecito ai partiti.
Pisicchio in quel periodo era consigliere regionale della Puglia e coordinatore del partito Iniziativa democratica, mentre il fratello Enzo era presidente dello stesso partito.
Revocato l’incarico di commissario dell’Arti
La giunta regionale della Puglia ha revocato ad Alfonsino Pisicchio l’incarico di commissario dell’Arti, nominando al suo posto Cosimo Elefante, dirigente regionale responsabile della transizione al digitale.
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