Secondo il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi, il 21enne Teima Sohaib avrebbe ucciso Auriane Nathalie Laisne dopo una lite

Le testimonianze sono state fondamentali per risolvere il caso dell’omicidio di Auriane Nathalie Laisne, la 22enne francese uccisa a coltellate e ritrovata cadavere venerdì scorso nell’ex cappella della frazione Equilivaz a La Salle (Aosta). Lo ha sottolineato Manlio D’Ambrosi, sostituto procuratore di Aosta e titolare dell’inchiesta. Dopo aver raccolto le testimonianze, infatti, la magistratura italiana ha diramato il mandato d’arresto oltre confine in base al quale è stato fermato in Francia il 21enne Teima Sohaib, giovane egiziano ma nato in Italia. Il sospetto è che abbia ucciso Auriane a coltellate, forse dopo una lite. Il sospettato verrà interrogato nelle prossime ore dalle autorità francesi prima che vengano avviate le pratiche di estradizione in Italia. Secondo il procuratore capo di Aosta il delitto è stato un femminicidio in piena regola per il quale verrà contestata anche l’aggravante della premeditazione. I due erano stati identificati pochi giorni prima dai carabinieri. Il presunto killer, secondo quanto è emerso dai rilievi sulla scena del crimine, aveva messo il cadavere della vittima in posizione fetale bloccandola con una pietra dietro la schiena.

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