Oggi la seconda udienza: Olindo Romano e Rosa Bazzi, presenti in aula a Brescia. Il legale: "Le registrazioni di Frigerio non si trovano, erano rilevanti"
È stata fissata per il prossimo 10 luglio la nuova udienza del processo di revisione per la strage di Erba presso il tribunale di Brescia a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba dell’11 dicembre 2006. Lo ha stabilito la Seconda sezione penale della Corte d’appello di Brescia, presieduta da Antonio Minervini. In quella occasione dovrebbe tenersi anche la camera di consiglio. Se la Corte d’appello non accoglierà alcuna prova, sarà la fine del processo. Se, invece, dovesse accettarne anche una soltanto, si andrà avanti.
Oggi la seconda udienza con Romano e Bazzi in aula: come per la volta precedente, non sono consentite le riprese dei coniugi – erano stati loro a chiederlo nell’udienza dello scorso 1 marzo – mentre sono nella cella.
Legale Romano: “Nuova prova sono le scritte nella Bibbia sequestrata”
Una “nuova prova” si trova nella Bibbia sequestrata dalla procura: i “consulenti hanno intercettato nuovo materiale, nuove dichiarazioni di innocenza, 71 dichiarazioni di chiara o implicita innocenza. Su quella Bibbia non solo c’è scritto che hanno confessato perché credevano di avere una cella insieme, ma c’è anche il segno del disturbo e del perché siano arrivate quelle confessioni”. Lo dice in aula l’avvocata Luisa Bordeaux del collegio difensivo di Olindo Romano e Rosa Bazzi. “Nella Bibbia ci sono invocazioni alla verità, al retto giudizio, agli aiuti ricevuti – afferma – è disseminata dell’aiuto del cappellano, degli aiuti in carcere. Ma qualcuno si è domandato questi aiuti cosa sono? Sono aiuti per riprendersi da quel momento di rassegnazione nel quale erano caduti lui e la moglie”, sottolinea Bordeaux.
Legale Romano: “Confessioni atto generoso per avere cella matrimoniale”
Olindo Romano “era pronto a sacrificare se stesso per salvare la moglie” Rosa Bazzi. L’ex netturbino vuole che la moglie torni a casa, ma lei “senza il marito non è in grado di fare niente”. In aula, Fabio Schembri, avvocato dei coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba, passa in rassegna il tema delle confessioni, rese e poi ritrattate dai due coniugi e parla di “prove nuove” rappresentate dalle “intercettazioni ambientali che non fecero ingresso” nel processo e “quindi sconosciute ai giudici”.
Romano e Bazzi, confessando, “compiono un atto generoso: Olindo per salvare Rosa e Rosa per salvare Olindo”.
Schembri in aula ripercorre anche gli incontri dei coniugi con il criminologo Massimo Picozzi “che stava facendo una trilogia che sarebbe diventata un libro e poi trasmessa anche in tv”. A Picozzi “Romano chiede sette volte quando gli consegnano la cella matrimoniale”. L’ex netturbino “non sa che non esistono celle matrimoniali” né che “la pena non può essere divisa in due”. Schembri insiste che poter vedere la moglie e avere la cella matrimoniale era per Romano un chiodo fisso. Una confessione resa – è la linea difensiva – per poter vedere la moglie al punto che dopo la confessione, intercettati, “i due coniugi si incontrano e sono euforici”. “È in carcere che si accorge che qualcosa non va”, sottolinea l’avvocato.
Legale Romano: “Macchie sangue Youssef non compatibili con racconto Rosa”
“Le macchie di sangue del povero bambino”, Youssef Arzouk, di 2 anni, morto nell’eccidio, “non sono compatibili con la dinamica raccontata da Rosa Bazzi: gli schizzi di sangue sarebbero dovuti essere diversi rispetto a quelli che restituisce la scena del crimine”, “distanti mezzo metro se non di più” rispetto a dove si trovavano. Lo ha riferito in aula nel corso della seconda udienza del processo di revisione, l’avvocata Patrizia Morello, nel team dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Mario Frigerio, unico sopravvissuto e morto anni dopo, “prima ricordava poi non ricordava nulla: Il 15 dicembre ricordava, il 20 e il 26 dicembre non ricorda nulla”. Un dato, secondo la linea di Morello che “corrisponde con l’amnesia” arterograda determinata dall’aver respirato monossido di carbonio determinato dall’incendio appiccato al l’appartamento dagli assassini dopo la strage. Morello ha inoltre sottolineato che Valeria Cherubini, tra le vittime dell’eccidio, è stata uccisa nel suo appartamento dove è stata ritrovata senza vita e non al piano di sotto.
Legale Romano: “Traccia sangue su battitacco auto era degradata”
La traccia di sangue sul battitacco dell’auto di Olindo Romano era “degradata”. Lo ha riferito in aula nel corso della seconda udienza del processo di revisione, l’avvocata Patrizia Morello, nel team dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Essendo “degradata” quella traccia di sangue non avrebbe valore legale alla luce delle “metodologie metodiche nuove” utilizzate dai consulenti della difesa dei coniugi Romano.
Legale Romano: “Amnesia ‘anterograda’ di Frigerio è dato certo”
“L’amnesia anterograda di Frigerio è un dato certo. I magistrati, quando il 26 dicembre vanno da lui partono dal presupposto che il nome l’abbia già fatto e fanno per ben sette volte involontariamente domande suggestive. La prova nuova ci dimostra che anche in quella occasione, siccome il suo deficit cognitivo aveva raggiunto il suo apice, non fece il nome di Olindo, ma si adagiò ai nomi fatti dai magistrati per poi dire: ‘Non ricordo niente, io onestamente non l’ho riconosciuto”. Lo ha detto nella sua arringa Fabio Schembri, avvocato della difesa di Olindo Romano insieme con Nico D’Ascola, nel corso della seconda udienza del processo di revisione a carico di Romano e Rosa Bazzi. Furono gli stessi magistrati a disporre una visita da parte del neuropsichiatra, il giorno successivo, il 27 dicembre. “Frigerio non saprà fare banali sottrazioni, non sa che giorno sia, non sa da quanto è in ospedale”, ha aggiunto spiegando che dalle intercettazioni ambientali emerge che “un’ora prima avrebbe ricordato, un’ora dopo invece niente e lo dice anche ai figli: ‘Non ricordo assolutamente nulla dei miei aggressori”. E ancora, ricorda Schembri, l’avvocato di Frigerio aveva inviato un fax nel quale “si continua a descrivere il volto di un soggetto sconosciuto”. “È pacifico che è tortuoso questo riconoscimento”, asserisce Schembri, che porta in aula il punto di vista degli esperti: “Frigerio aveva una amnesia, era un soggetto fragile, cerebroleso, e che a domande libere quando era in condizioni migliori indicava come aggressore un soggetto di etnia araba a lui sconosciuto”
Legale: “Da nuove prove presenza coniugi incompatibile”
Dalle “nuove prove” emerge una “diversa dinamica” di quanto accaduto nel dicembre del 2006 nella palazzina del ghiaccio a Erba. “Ci sono tre consulenze che descrivono una dinamica dei fatti completamente diversa da quelli della sentenza e rendono incompatibili Olindo e Rosa come colpevoli della strage di Erba”. A parlare, Fabio Schembri, avvocato della difesa di Olindo Romano insieme con Nico D’Ascola, nel corso della seconda udienza del processo di revisione a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage dell’11 dicembre 2006 a Erba, quando vennero uccisi Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef, di due anni, Paola Galli, madre di Raffaella, e la vicina di casa Valeria Cherubini.
Legale Romano: “Registrazioni Frigerio non si trovano, erano rilevanti”
Le registrazioni relative alle parole di Mario Frigerio “non si trovano. Se vi fosse stato un malfunzionamento” i carabinieri “che erano in ascolto se ne sarebbero accorti e sarebbero intervenuti” e invece “non si trova la registrazione, si fanno spallucce: è la spiegazione del disperato”. Lo ha detto in aula Nico D’Ascola, avvocato della difesa di Olindo Romano insieme con Fabio Schembri, mentre per la moglie Rosa Bazzi ci sono le avvocate Luisa Bordeaux e Patrizia Morello.”Adesso scopriamo che quelle intercettazioni erano rilevanti perché Frigerio dice ai figli: ‘Non ricordo nulla’”.In aula per la seconda udienza del processo di revisione della strage di Erba, del dicembre 2006, l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro scuote la testa. “Evitiamo plateali manifestazioni di dissenso – ha affermato D’Ascola rivolgendosi a Chiaro – Quando avete parlato voi, noi non l’abbiamo fatto”. “Scuotere il capo è una manifestazione di dissenso”.
Marzouk: “Tantissime cose non mi convincono”
“A me ciò che interessa è che vengano arrestati i veri colpevoli, che salti fuori la verità. Ho letto le carte e ribadisco che ho visto il percorso: sono tantissime le cose che non mi convincono”. Lo ha detto Azouz Marzouk, che nella strage di Erba del 2006 perse il figlio Youssef di 2 anni e la moglie Raffaella Castagna, all’esterno della Corte d’Appello di Brescia, dove oggi è in programma la seconda udienza del processo di revisione a Olindo Romano e Rosa Bazzi. “L’importante per me è che venga fuori la verità – ha affermato -. Sto vivendo la mia vita in maniera tranquilla, in pace con tutti. Conduco questa battaglia per tutti”.
Marzouk: “L’importante è che arrestino i veri colpevoli”
“L’importante è che arrestino i veri colpevoli e che salti fuori la verità“. Lo ha dichiarato Azouz Marzouk al suo arrivo a Brescia per l’udienza di revisione per Olindo Romano e Rosa Bazzi. “Conduco questa battaglia per tutti. Non so se ho avuto nemici in questi anni, posso dire che ho vissuto la mia vita come la sto vivendo adesso: tranquillo e in pace con tutti”, ha proseguito Marzouk, che nella che nella strage di Erba perse la moglie e il figlio di due anni. “Sono convinto dell’innocenza di Rosa e Olindo perché ho letto le carte, ho visto il percorso di questi anni, le cose che sono state fatte, che confermano che c’è qualcosa che non va. Tantissime cose non tornano”, ha concluso Marzouk.
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