La presidente Agatone: "Questi movimenti per la vita vanno incontro alle donne, violando la loro privacy e senza qualificarsi subito"

La 194 è una legge stupenda, secondo me. Chi l’ha scritta all’epoca ha fatto un lavoro geniale di accordo fra politici di varia provenienza che hanno ascoltato ciò che i cattolici italiani chiedevano. Oggi invece ci troviamo di fronte a queste cose che sono illegali”. Lo dice a LaPresse Silvana Agatone, presidente dell’associazione Laiga 194 (Libera Associazione Italiana Ginecologi non obiettori per l’Applicazione della 194), che riunisce medici e operatori sanitari non obiettori, commentando le pressioni da parte di volontari subite all’interno di strutture sanitarie pubbliche da donne che avevano deciso di abortire, denunciate dal Centro Donne contro la violenza di Aosta.

“Sono illegali – spiega – perché la legge non dice da nessuna parte di fare ascoltare il battito. Non ha nessun senso, anche perché nell’immaginario ci può sembrare un cuore ma, in realtà, sono impulsi elettrici tradotti in suono: quindi servono a suggestionare e a colpevolizzare le donne, facendole sentire male”.

“Per quanto mi è stato raccontato – aggiunge Agatone – questi movimenti per la vita vanno incontro alle donne, violando la loro privacy e senza qualificarsi subito: spesso dicono he devono fare un colloquio, così le donne pensano che si tratti di un colloquio richiesto per l’interruzione di gravidanza. Ma non è così: in realtà, i colloqui sono fatti da psicologi, assistenti sociali e ginecologi. Tutte persone altamente qualificate che ascoltano la donna per capire cosa desidera fare e se ci problemi nel portare avanti la gravidanza e se si può aiutarla qualunque sia la sua scelta. Nei consultori ci sono figure professionali che mettono al centro la donna”.

L’articolo 2 “dice che il consultorio si può avvalere di queste associazioni pro-vita”. Ma “è il consultorio che decide, non il governo. E invece abbiamo una coercizione da parte del governo che si esplica in un’ulteriore coercizione di questi movimenti nei confronti delle donne su un falso tema della vita. Falso perché manipolato: perché io questi movimenti per la vita davanti alle fabbriche d’armi in Italia non ne ho visti”. 

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