La Guardia di Finanza di Milano sta sequestrando in questi minuti il palazzo di via Lepontina 7-9 al quartiere Isola a Milano, uno dei progetti immobiliari finiti sotto la lente della Procura con le ipotesi di reato di abusi edilizi e lottizzazione abusiva. I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro disposto dal gip di Milano, Mattia Fiorentini. Nel fascicolo del pubblico ministero Marina Petruzzella coordinata dall’aggiunta Tiziana Siciliano, che hanno chiesto e ottenuto per la prima volta il sequestro di un edificio ritenuto abusivo dopo ‘no’ ricevuti nei casi di Bluestone – Piazza Aspromonte e Bluestone – via Crescenzago, sono indagate 9 persone (costruttori, progettisti e funzionari del Comune di Milano) fra cui il dirigente e due responsabili dello Sportello Unico per l’Edilizia e l’ex presidente della Commissione per il Paesaggio dell’epoca.
Il progetto di via Lepontina 7-9 srl è stato approvato come ristrutturazione autorizzata con una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), invece che come nuova costruzione. Questo avrebbe provocato la violazione di leggi urbanistiche, la quantificazione sottostimata degli oneri di urbanizzazione e l’illecito aumento di cubature e superfici realizzabili, senza predisporre un piano urbanistico attuativo che disciplini i nuovi servizi d’interesse generale in città come parcheggi, verde, scuole. Il palazzo sequestrato nasce dall’abbattimento di un precedente manufatto di 2 piani (11,95 metri) destinato a uffici e laboratori per costruire un nuovo edificio residenziale a torre di 7 piani (21,95 metri) per 61 appartamenti, interni a una corte preesistente.
L’ipotesi dei pm – come in altri fascicoli paralleli aperti nell’ultimo anno – è che l’immobile realizzato nella traversa di via Valtellina, in zona Scalo Farini, non sia una “ristrutturazione” edilizia autorizzabile con Scia ma una “nuova costruzione” che aumenta i “carichi urbanistici”. Il progetto è stato portato avanti dalla società di scopo Lepontina 7-9 srl e finanziato con denaro dei soci dell’azienda, un mutuo bancario concesso per un massimale di 6 milioni di euro (di cui 2,5 milioni già erogati) e una campagna di equity crowdfunding – strumento finanziario che permette ai privati di investire i propri risparmi in progetti di sviluppo immobiliare – che prometteva agli investitori un rendimento del 14,4%.
A marzo, quando si è saputo per la prima volta dell’indagine, sono stati rimossi gli annunci online di vendita degli appartamenti sui siti specializzati in intermediazione immobiliare. Al momento sono 9 le inchieste aperte dalla Procura di Milano che coinvolgono l’urbanistica e decine gli esposti presentati da cittadini e comitati. La Guardia di Finanza sta approfondendo anche eventuali ipotesi di danno erariale da segnalare alla Corte dei Conti per gli oneri di urbanizzazione non incassati dal Comune di Milano.