Codacons contro Fedez, procura Roma chiede assoluzione rapper da accusa calunnia

Dopo la sua deposizione il Gup dovrà decidere se rinviarlo a giudizio. Il rapper: "Rienzi è invidioso dei miei addominali"

La deposizione di Fedez,al secolo Federico Lucia, davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare di Roma, che dovrà decidere se rinviarlo a giudizio nell’ambito del procedimento per calunnia intentato nei suoi confronti dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Il rapper venne denunciato dopo aver accusato Rienzi di aver pubblicato nel 2020, sul sito dell’associazione dei consumatori, un presunto banner ingannevole che riguardava la pandemia da Coronavirus. Il rapper lo considerò così idoneo da trarre in inganno da sporgere una denuncia querela contro Rienzi. Nel capo di imputazione nei confronti di Fedez si legge: “Nella stessa denuncia-querela il Lucia, inoltre, accusa falsamente il Rienzi di aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell’ambito di un comunicato stampa del 24.3.20 e di diversi video pubblicati su Youtube il 28.3.20, 29.3.20 e 30.3.20, in parte riferibili alla vicenda della raccolta fondi sopra indicata, in cui il Rienzi rivendicava invece la correttezza del proprio operato quale legale rappresentante del Codacons”. 

Prima della sua decisione la Gup, Marisa Mosetti, ha disposto l’esame in aula del cantante, che in vista dell’udienza ha scritto su una storia Instagram che “il presidente del Codacons è invidioso dei miei addominali“. Domenica Fedez aveva pubblicato un’altra storia in cui scriveva: “Un giorno in pretura proteggimi. Direzione Roma per l’ennesimo processo inutile contro quell’associazione inutile“. 

Procura chiede assoluzione

Nel corso della sua requisitoria, la procura ha chiesto l’assoluzione del rapper. Questo dopo che, nella sua deposizione, Fedez ha dichiarato che la raccolta fondi promossa dal banner sul sito internet del Codacons sarebbe stata ingannevole perché i fondi raccolti non sarebbero stati impiegati per costruire reparti ospedalieri per i malati di Covid. All’arrivo in tribunale, aveva affermato: “Sono molto sereno, è un po’ come l’interrogazione a scuola. Non dirò nulla prima altrimenti mi deconcentro”.

Fedez su Codacons: “Per l’undicesima volta pm chiede proscioglimento”

È l’undicesima volta che il pm chiede il mio proscioglimento. Il Codacons si metta l’anima in pace e si dedichi a battaglie più utili”. Così, Federico Lucia, in arte Fedez, all’ uscita dalla città giudiziaria di piazzale Clodio a Roma, dove si è svolta l’udienza preliminare, davanti al Gup del tribunale di Roma, dove il rapper, è stato ascoltato come imputato nell’ambito del procedimento penale che lo vede imputato per il reato di calunnia nei confronti del Codacons. La vicenda nasce dalle accuse di Fedez al Codacons su un banner legato al Covid, pubblicato dal sito del Codacons e che il rapper giudicò ingannevole tanto da sporgere una denuncia querela e poi pubblicò le sue considerazioni su un comunicato stampa e su un video di YouTube. ” Mi sono difeso spiegando che il banner era ingannevole” – ha poi aggiunto Fedez all’uscita dal tribunale. La decisione del giudice per l’udienza preliminare, sull’eventuale rinvio a giudizio di Fedez, è prevista per il 17 giugno

Fedez non è stato prosciolto, gup deciderà 17 giugno

Siamo soddisfatti per l’esito dell’udienza odierna dove ancora una volta abbiamo ribadito come il banner contestato da Fedez sia stato ritenuto dal Tribunale corretto, chiaro e totalmente trasparente verso gli utenti”. Lo afferma il Codacons, commentando l’udienza odierna al Tribunale di Roma dove il rapper, “contrariamente alle notizie circolate nelle ultime ore – si legge in una nota – non è stato affatto prosciolto dalle accuse, per le quali il Gup si esprimerà il prossimo 17 giugno”. Nel corso del suo intervento “Fedez, incalzato dagli avvocati del Codacons, ha sostenuto che tutte le battaglie in tema di coronavirus condotte dall’associazione tra il 2020 e il 2021, da quella sul costo elevato delle mascherine alle azioni legali a tutela degli anziani ricoverati nelle Rsa, fossero irrilevanti, perché l’unica vera iniziativa degna di merito è stata la sua raccolta fondi per l’ospedale San Raffaele di Milano. Non possiamo poi non sottolineare come, attraverso le foto e i video pubblicati oggi sui social da Fedez, il rapper abbia dimostrato di avere scarsa considerazione della giustizia italiana, ritenendo forse che il lavoro dei tribunali e dei giudici rientri nel concetto di ‘inutilità’ da lui espresso nelle storie pubblicate oggi su Instagram – prosegue il Codacons – Ora il Gup, a seguito dell’udienza odierna, dovrà decidere se rinviare a giudizio Fedez per calunnia, e ha fissato la prossima udienza al 17 giugno.