Schlein chiama lo scrittore toscano: "Piena solidarietà"
Stefano Massini è stato insultato nel tardo pomeriggio di ieri al Salone del libro di Torino durante la presentazione della sua versione del ‘Mein Kampf’ da un uomo che successivamente lo ha spintonato e strattonato. “Proprio a tutela degli scrittori presenti al Salone mi sento di dire che questo è un episodio che non dovrebbe esserci, che non va bene – ha spiegato lo scrittore a LaPresse – Se lo denuncerò? Devo riflettere, da più parti mi stanno segnalando la gravità della cosa. Io sono stato soltanto spintonato e strattonato, però la veemenza dell’aggressione verbale che c’è stata non mi sembra da poco, a maggior ragione nella città di Piero Gobetti”.
Massini ha spiegato che “durante tutto l’incontro c’era questa persona seduta in prima fila, sulla settantina d’anni, che fin dall’inizio ha cominciato a borbottare una serie di offese e manifestazioni di dissenso nei confronti di quello che dicevo sull’analisi storica del ruolo del ‘Mein Kampf’, sulla storia di questo libro e dei primi anni del nazismo – ha raccontato – Lui dissentiva, e questa cosa è diventata sempre più marcata e percepibile. Aveva da ridire su tutto”.
Quando al termine dell’evento lo scrittore si è diretto verso il banco del firmacopie, fuori dalla sala, l’uomo “mi ha afferrato e ha iniziato a trattenermi per la giacca. Lui è stato distanziato e io mi sono seduto per il firmacopie”. A quel punto “è rimasto lì davanti per una quindicina di minuti, come se mi stesse aspettando, poi un po’ per la presenza del servizio d’ordine un po’ per il protrarsi del firmacopie alla fine si è dileguato – ha concluso Massini – In quel momento c’era tanto servizio d’ordine, 7-8 persone, che mi hanno scortato alla macchina e allora sono venuto via”.
Schlein chiama Massini: “Piena solidarietà per grave aggressione”
“Ho chiamato Stefano Massini per esprimergli, a nome mio e del Partito Democratico, totale solidarietà per l’aggressione della quale è stato vittima al Salone del Libro di Torino e grande preoccupazione per il clima di intolleranza e violenza che si sta scatenando attorno a esponenti del mondo della cultura. Prendere di mira chi contribuisce, con il proprio pensiero libero e le proprie opere, alla crescita della coscienza civile è un segnale grave, da non sottovalutare e da non liquidare relegandoli a fatti isolati: non lo sono. Sono il frutto avvelenato di un clima di odio e intolleranza che cresce in Italia e in Europa e che dobbiamo contrastare”. Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.
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