Allestiti un numero di telefono per le segnalazioni e tre aree di accoglienza. Le prime testimonianza: "Volavano pietre e calcinacci"
Sono ancora in corso le verifiche di sicurezza dopo lo sciame sismico che ha colpito la zona dei Campi Flegrei nel Napoletano lunedì sera, al cui interno si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.4, la più grave nella regione negli ultimi 40 anni. Sono già state evacuate 39 famiglie oltre che il carcere femminile di Pozzuoli ma, per tutti gli eventuali cittadini che dovessero riportare danni alle proprie abitazioni, il Comune ha messo a disposizione il numero di telefono 0818551229 per le segnalazioni. Gli altri numeri utili sono quelli della centrale operativa della Protezione civile, 08118894400, e del Comando di Polizia municipale di Pozzuoli, 0818551891. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, chiede “di essere sintetici e soprattutto precisi nelle segnalazioni, che dovranno contenere nome, cognome, numero telefonico, indirizzo e numero civico del fabbricato per cui si richiede la verifica”.
A Napoli area accoglienza per 200 posti
Per gli sfollati, inoltre, un’area di accoglienza e attesa con una capienza di 200 posti sarà realizzata in giornata a Napoli, probabilmente nel territorio della Decima Municipalità (Fuorigrotta-Bagnoli), la più vicina all’epicentro delle forti scosse registrate ieri. “Stiamo valutando con la Prefettura perché c’è anche un tema di accessibilità, stiamo valutando due-tre opzioni diverse”, ha spiegato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi nel corso di un punto stampa. Aree di accoglienza saranno installate inoltre a Pozzuoli e a Bacoli, ha annunciato il prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Le testimonianze: “Venivano giù pietre e calcinacci”
Arrivano intanto le prime testimonianze delle persone che hanno dovuto lasciare la propria casa. “La scossa è stata forte, fortissima. Sono venuti giù i calcinacci, i sassi, la mia camera da letto era tutta piena di pietre”, racconta una residente dell’area a ridosso della Solfatara, la paura ancora palpabile nelle sue parole. Il palazzo in cui vive la donna si trova a pochi metri da una palazzina per la quale è stata disposta l’evacuazione a seguito dei controlli di Vigili del fuoco e Protezione civile. “Pozzuoli ha sempre fatto questo, ma stavolta è qualcosa in più“, racconta la donna a LaPresse, mostrando le vistose crepe sui muri della sua casa. “Di solito restiamo tutti nelle nostre case, ma se esageriamo io dove andrò? Sono vedova e sola, dove devo andare?”, chiede, mentre attende di conoscere l’esito delle verifiche sulla sua abitazione.
Un’altra donna rivive quegli attimi di paura quando, alle 20.10 di lunedì sera, la terra ha tremato come non accadeva dall’ultima crisi bradisismica di inizio anni ’80: “Siamo usciti di casa di corsa – racconta con la voce rotta – in quei momenti il cervello va in tilt e cerchi solo di scendere velocemente le scale. Ora non ho niente, non abbiamo portato niente con noi, mia figlia ha anche perso i documenti”. Anche lei attende di conoscere l’esito delle verifiche in corso sulla sua abitazione: “I vigili del fuoco ci hanno dichiarato inagibili, dopo tutta questa confusione speriamo di poter rientrare in casa per prendere qualcosa“, spiega.
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