Esisterebbe nella fase attuale un "rischio di reiterazione dei reati". Signorini in Procura per l'interrogatorio
Il gip di Genova ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari avanzata dai legali di Aldo Spinelli, l’imprenditore portuale indagato insieme a Giovanni Toti nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria. Spinelli resta quindi agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Quarto a Genova. Le motivazioni sono legate a un rischio ravvisato nella fase attuale di reiterazione dei reati.
Oggi l’interrogatorio di Signorini davanti ai pm
Inizia una nuova settimana di interrogatori nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria. Dopo Giovanni Toti, presidente sospeso dalla regione Liguria ai domiciliari dello scorso 7 di maggio che nei giorni scorsi ha risposto alle domande dei magistrati, oggi toccherà all’ex presidente del Porto di Genova Paolo Emilio Signorini essere sentito dai pm dell’inchiesta. Signorini è arrivato in questi minuti in procura: scortato fino al nono piano, maglione blu e camicia bianca, è stato accompagnato nella sala accanto all’ufficio del procuratore dove sarà sentito dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti, alla presenza anche della Guardia di finanza Nucleo Economico Finanziario che si è occupata delle indagini.Signorini, accusato di corruzione nell’esercizio della sua funzione, è affiancato dal suo avvocato, il legale Enrico Scopesi.
Signorini è l’unico degli indagati ad essere finito in carcere a Marassi accusato di aver avvantaggiato il terminalista Aldo Spinelli su una serie di pratiche legate allo scalo di Genova. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, oggi Signorini sarà sentito dai magistrati intorno alle 12 in tribunale. Lui stesso si era messo a disposizione per poter chiarire la sua posizione. Nei suoi confronti intanto si va verso una richiesta di attenuazione, e non di revoca, della misura cautelare. Istanza che potrebbe essere avanzata nelle prossime ore.
Inchiesta Liguria, corretto verbale di Roberto Spinelli: “Finanziamenti leciti”
È stata corretta la parola contenuta nel verbale dell’interrogatorio di Roberto Spinelli, figlio di Aldo, che nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria, sentito dal gip, aveva parlato di “finanziamenti leciti” richiesti dal governatore Giovanni Toti, e non “illeciti” come erroneamente indicato nel verbale.I suoi legali si erano accorti dell’errore e avevano chiesto al giudice una correzione, sulla quale il gip ha a sua volta inviato una richiesta alla procura, che riascoltato la registrazione ha individuato l’errore che sarà quindi corretto.
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