Il manager: "Cv da ministri e imprenditori, ma decidevo io"
Ieri sera, dopo oltre 8 ore, è finito l’interrogatorio in Procura a Milano di Vincenzo Novari, ex amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina, indagato e perquisito la scorsa settimana nell’inchiesta dei pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis per corruzione e turbativa d’asta sugli appalti del settore digital del comitato organizzatore dei giochi olimpici.
Il manager è uscito dal palazzo di giustizia intorno a mezzanotte accompagnato dai suoi legali Nerio Diodà ed Elena Vedani. Da quanto si apprende avrebbe risposto a tutte le domande dei pm negando le accuse di corruzione e di aver pilotato le gare della Fondazione a favore dell’imprenditore Luca Tomassini (indagato) con cui è stato in rapporti d’affari per oltre 15 anni.
Sulla corruzione “non esiste niente, erano tutti soldi miei“, ha affermato Novari uscendo dall’interrogatorio, rispondendo ai giornalisti. “Per 20 anni fai l’amministratore delegato di un’azienda che fattura 2 miliardi all’anno, è ovvio che i compensi sono alti”.
Milano-Cortina: Novari ai pm: “Cv da ministri e imprenditori ma decidevo io”
“Ci sono state segnalazioni” per le assunzioni ma “alla fine decidevo io”, ha aggiunto Novari. Da quanto trapela Novari avrebbe parlato di cv arrivati a ‘pacchi’ per essere assunti in Fondazione dopo la sua nomina. “Malagò mi ha portato 500 curricula che erano arrivati al Coni”, ha aggiunto il manager.
“Pressioni? Ci sono state segnalazioni e ovviamente ci sono delle sfumature”, ha spiegato il dirigente negando ogni accusa perché nonostante siano arrivate segnalazioni “dalla politica, da imprenditori, direttori dei giornali, editori, militari e ministri” alla “fine decidevo sempre e solo io”. “C’è quello che ti dice ‘tieni mi hanno dato sto curriculum e non me frega niente’ a quell’altro che ti dice ‘ci terrei molto’ ma da statuto ero sia amministratore delegato che capo del personale, le procure per assumere e licenziare persone le avevo solo io”.
“Nessuno mi ha mai imposto di assumere – continua il manager – sono state tutte mie decisioni totalmente libere e indipendenti”. “Ho assunto solo quelli che ritenevo di assumere, che ritenevo giusti per profilo e per livello”, ha concluso.
Milano-Cortina: Novari a pm, da La Russa nessuna pressione per assumere figlio
“La Russa è quello in cui in assoluto il padre mi ha detto ‘Fai come vuoi’, quindi non c’era nessun tipo di pressione”, ha poi spiegato Novari in merito all’assunzione in Fondazione di Lorenzo Cochis La Russa, figlio del presidente del Senato. “Si era appena laureato in legge e aveva esperienza in eventi ed è andato a lavorare in un team di eventi. È chiaro che il suo curriculum non l’ho trovato per terra”. +
Oltre al filone per corruzione e turbativa d’asta i pm Francesco Cajani, Alessandro Gobbis con l’aggiunto Tiziana Siciliano e la guardia di finanza indagano sulle assunzioni nel comitato organizzatore dei giochi olimpici di parenti, figli e assistenti di politici e uomini di potere. “Mancano tutti i ‘no’ (che ho detto, NdR) che erano ancora e molto più potenti” risponde Novari.
“Livia Draghi – prosegue parlando della nipote dell’ex premier e governatore della Bce – arriva da un contatto che me lo dà e ovviamente viene valutata perché stavamo cercando una figura che si occupasse di contenuti video ed era esattamente il profilo che stavo cercando”. Verranno acquisiti anche i lettori dei badge nell’headquarter della Fondazione in Piazza Tre Torri a Milano per capire se a quei contratti di lavoro corrispondesse una reale attività. “Tutti lavoravano, assolutamente – dice il manager – Va ricordato che eravamo nel 2020-2021-2022. Ora ce lo siamo dimenticati ma non si poteva andare in ufficio. Per i contagi covid Allianz chiudeva la torre”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata