Sono accusati di aver abusato della studentessa californiana di 24 anni dopo una serata in discoteca

Condannati a 3 anni e 7 mesi i calciatori 24enni Mattia Lucarelli, figlio dell’ex attaccante del Livorno, Cristiano, e Federico Apolloni, per l’accusa di violenza sessuale di gruppo con altri tre amici, condannati a pene fra i 2 anni e 5 mesi e i 2 anni e 8 mesi, nei confronti di una studentessa californiana di 24 anni. Lo ha stabilito il gup di Milano, Roberto Crepaldi, nel processo celebrato con rito abbreviato.

I due calciatori sono accusati di aver abusato della giovane dopo una serata trascorsa nel locale ‘Gattopardo’ di via Piero della Francesca a Milano il 27 marzo 2022. Secondo le pm Alessia Menegazzo e l’aggiunta Letizia Mannella, avrebbero palpeggiato e violentato in gruppo la ragazza approfittando della sua “incapacità psichica” dovuta all’assunzione di alcol, dopo averla portata in casa con la scusa di accompagnarla in auto a casa. Lucarelli e Apolloni, difesi dall’avvocato Leonardo Cammarata, sono stati arrestati l’8 febbraio 2023 dopo mesi di indagini della Squadra Mobile in cui sono stati acquisiti i video, trovati nei cellulari dei ragazzi su quella notte, e messi prima ai domiciliari e poi sottoposti all’obbligo di dimora a Livorno con divieto di uscire di casa di notte. I due hanno sempre negato che si sia trattato di uno stupro di gruppo, affermando che sarebbe stato un rapporto consensuale

Disposto risarcimento di 50mila euro

Il gup ha inoltre condannato gli imputati in solido a risarcire la ragazza con una provvisionale di 50mila euro e fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni. I cinque imputati sono stati tutti condannati per violenza sessuale di gruppo ‘semplice’ per un episodio, il palpeggiamento subìto dalla ragazza nei minuti in cui cercava gli stivali per allontanarsi da casa, momento in cui Lucarelli Jr. avrebbe invitato gli amici a togliere le chiavi dalla serratura. Per quanto invece riguarda il rapporto sessuale completo che Lucarelli e Apolloni avrebbero avuto con la ragazza, i due sono stati condannati per violenza sessuale di gruppo “abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica” della giovane mentre agli altri tre, ritenuti comunque responsabili in concorso morale, è stata concessa l’attenuante della “minima importanza” nell’esecuzione del reato: questo spiega le pene inferiori nei confronti dei tre amici. Gli imputati “sono devastati”, ha spiegato a margine della sentenza una delle legali, l’avvocato Margherita Benedini. “Prendiamo atto del dispositivo, leggeremo la motivazione quando verrà depositata – ha spiegato – Il giudice ha dato una ricostruzione diversa e più complessa di quella data dalla Procura e sono state suddivise le condotte. Quando capiremo su che cosa potrà essere fatto ricorso ci concentreremo su quello”.

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