Ma il nuovo processo riguarderà solo il ricalcolo della pena. È invece irrevocabile l'affermazione della responsabilità penale dell'ex sindaca

I giudici della IV sezione della Corte di Cassazione hanno disposto l’annullamento con rinvio in appello per la sentenza con cui Chiara Appendino, ex sindaca di Torino del Movimento 5 Stelle, e altri quattro coimputati, erano stati condannati a 18 mesi per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni plurime colpose per la tragedia di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. È stato disposto un processo di appello-bis per ricalcolare la pena nei confronti della sindaca, mentre è diventata irrevocabile la responsabilità penale per i reati a lei ascritti. 

I fatti e il processo

Quella sera, mentre su alcuni maxi schermi veniva proiettata la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, si verificarono dei disordini e la folla, presa dal panico, cominciò a fuggire terrorizzata: nella calca morirono due persone e più di 1.500 furono i feriti. L’ex sindaca, ora parlamentare, difesa dall’avvocato Luigi Chiappero, venne condannata per quelle che, secondo l’accusa, sarebbero state omissioni in materia di sicurezza, di cui avrebbe avuto la responsabilità in quanto prima cittadina. Il procuratore generale della Corte di Cassazione, durante la requisitoria avvenuta nel corso dell’udienza del 5 giugno, aveva sollecitato l’annullamento della condanna con rinvio per il ricalcolo della pena, richiesta che è stata accolta dal collegio. Nel dispositivo, i giudici della Suprema Corte hanno dichiarato “irrevocabile” la responsabilità penale per l’ex sindaca in tutti i capi di imputazione.

Appendino: “In me ancora dolore per tragedia”

“Poco fa i giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il mio ricorso contro la sentenza di condanna per la tragedia di Piazza San Carlo, seppur stabilendo che la pena inflitta dalla Corte d’Appello dovrà essere diminuita. Ancora oggi, a oltre 7 anni di distanza, porto con me il dolore e l’angoscia per quella maledetta notte in cui quattro rapinatori armati di spray urticante scatenarono il panico in piazza. Un gesto scellerato per il quale stanno scontando una pena di 10 anni per omicidio preterintenzionale. Da allora non ho mai smesso di rivolgere i miei pensieri alle persone coinvolte e alle loro famiglie e credo che il dolore che provo non potrà mai scomparire. Per rispetto di chi quella sera ha perso la vita o è rimasto ferito, oltre che delle istituzioni che ho rappresentato e rappresento, mi sono sempre difesa nel processo e mai dal processo. E oggi accetto la decisione della Cassazione ma, nel contempo, non posso nascondervi un senso di amarezza. A iter giudiziario sostanzialmente concluso, penso di poter dire quello che penso, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione delle responsabilità tra le istituzioni. Da questo processo emerge infatti che l’unico ente ritenuto responsabile per quegli incidenti è il Comune (e io in quanto Sindaca), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, sono stati archiviati o assolti nei vari gradi di giudizio”, ha commentato Appendino con un post sul suo profilo Facebook. “È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere ed accettare: il Comune e i Sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog (per il quale, fra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo)”, prosegue. “La domanda che mi pongo è: chi, a fronte di questo precedente, sarà ancora disposto a mettersi a disposizione della sua comunità come primo cittadino? Ciò che auspico è che su questo punto si possa avviare una sana riflessione fra tutte le forze politiche e il governo. Ad oggi, gli innumerevoli moniti di Anci e l’appello sottoscritto da migliaia di sindaci di ogni colore politico sono rimasti inascoltati. Concludo ringraziando di cuore la mia famiglia, i miei legali e tutte le persone che mi sono state vicine in questo difficile percorso e ribadendo la mia sincera vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime che resteranno per sempre nel mio cuore”, si legge ancora nel post. 

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