Proposte anche riflessioni a partire da 'L'elogio dell'imperfezione' di Rita Levi Montalcini e sulle nuove forme di comunicazione nell'era digitale
Sono state rese note le tracce proposte ai maturandi dal ministero dell’Istruzione e del merito per la prima prova degli esami di Stato 2024. E’ presente la poesia ‘Pellegrinaggio’ di Giuseppe Ungaretti, che rientra nella Tipologia A – Analisi e interpretazione di un testo letterario. La poesia è tratta dalla raccolta ‘L’allegria’ pubblicata nel 1931. C’è poi un brano tratto da ‘Quaderni di Serafino Gubbio Operatore‘ di Luigi Pirandello: si tratta di un brano inserito nel romanzo pubblicato nel 1925 ed è un testo nel quale Pirandello affronta il tema del progresso tecnologico, riflettendo sui suoi possibili effetti.
ECCO LE TRACCE COMPLETE PUBBLICATE SUL SITO DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
Tra le tracce anche ‘L’elogio dell’imperfezione’ di Rita Levi Montalcini. Il tema rientra nella tipologia C – Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Il brano è tratto dall’opera autobiografica della premio Nobel, che considera l’imperfezione come un valore. Il tema dell’Europa entra invece negli esami di maturità 2024 con un brano di Giuseppe Galasso, tratto dal suo ‘Storia d’Europa’. Il brano rientra nella tipologia B – Analisi e produzione di un testo argomentativo.
Con un testo del 2014, tratto da un testo di Maurizio Caminito, ‘Profili, selfie e blog‘, viene poi proposto ai maturandi 2024 di svolgere una riflessione sulle nuove forme di comunicazione nell’era digitale e sul passaggio da ‘diario segreto’ – nella traccia si cita il Diario di Anna Frank – al blog. La traccia rientra nella tipologia C – Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
Proposta anche una traccia sulla riscoperta del silenzio e una a partire da un testo sulla Costituzione. Il primo è un brano di Nicoletta Polla-Mattiot, tratto da ‘Riscoprire il silenzio, arte musica e poesia. Natura tra ascolto e comunicazione’. Il secondo è un testo della costituzionalista Maria Agostina Cabiddu, tratto dalla rivista dell’associazione italiana costituzionalisti.
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