L'emergenza è rientrata alle 20, con il ripristino della fornitura idrica
Rubinetti a secco, traghetti fermi o rientrati a metà tragitto e migliaia di turisti in coda nei porti della terraferma. Queste le immagini della giornata di passione vissuta a Capri e nelle località della Penisola sorrentina servite dalla conduttura idrica danneggiata due giorni fa a Castellammare di Stabia.
Nonostante il guasto fosse stato riparato nella giornata di venerdì, alla riapertura del flusso idrico si sono presentati dei problemi che hanno lasciato a secco l’intera isola di Capri. Una situazione potenzialmente “esplosiva” in vista dell’arrivo dei tanti turisti attesi a Capri (gli alberghi facevano registrare oltre il 90% di occupazione camere) che ha spinto il neo sindaco Paolo Falco ad adottare un’ordinanza che di fatto ha “chiuso” l’isola, permettendo lo sbarco ai soli residenti. Caos nei porti di Napoli e Sorrento dove tanti turisti attendevano traghetti e aliscafi per poter approdare a Capri.
L’unità di crisi costituita dalle due amministrazioni isolane e dalle associazioni di categoria ha lavorato di concerto con la Prefettura di Napoli, cercando di tamponare la situazione con l’arrivo di due autobotti per una fornitura idrica di emergenza. Solo nel primo pomeriggio una nuova ordinanza ha esteso la possibilità di arrivare a Capri anche ai turisti con prenotazione in albergo.
La svolta tanto attesa è arrivata poco dopo le 16 quando la Gori, società che gestisce il servizio idrico in 75 comuni delle province di Napoli e Salerno (tra questi i due comuni capresi), ha fatto sapere che dalle 18 sarebbe stato ripristinato gradualmente il servizio idrico alle utenze dell’isola di Capri.
La conferma è arrivata dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, che al termine della riunione del centro coordinamento soccorsi ha fatto sapere che l’emergenza sarebbe rientrata entro le 20.
Risolta l’emergenza restano però le polemiche, in particolare indirizzate alla società idrica Gori. L’Amministrazione comunale di Capri, guidata dal sindaco Paolo Falco eletto meno di due settimane fa, ha puntato il dito contro l’azienda denunciando di aver ricevuto “informazioni poco chiare e spesso fuorvianti” che “hanno impedito alle amministrazioni di affrontare l’emergenza con modalità alternative”. Il Comune di Capri ha fatto sapere di “riservarsi di avviare tutte le iniziative necessarie a tutela degli interessi della cittadinanza e degli operatori coinvolti, in considerazione degli ingenti danni, economici e di immagine, determinatisi”. E di danno d’immagine per la ricettività dell’isola parla anche il presidente di Federalberghi Capri, Lorenzo Coppola.
Intanto, per impedire il ripetersi di situazioni simili anche in vista della stagione estiva, il prefetto di Napoli ha evidenziato la necessità di “predisporre assolutamente un piano B” perché “non è possibile che Capri e Anacapri restino senz’acqua, così come anche i comuni della Penisola Sorrentina”. La Gori, ha spiegato il prefetto, “stabilità quali saranno le nuove misure e con essere integreremo il piano di protezione civile”. Si pensa a una nave cisterna ad hoc pronta a intervenire in caso di problemi alla fornitura idrica.
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