I genitori della vittima: "Ci aspettiamo il massimo della pena"

 “Condannare l’imputato a 30 anni, che per la scelta del rito scendono a 20 anni“. Questa la richiesta della pm della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Roma, per il 18enne di origini cingalesi accusato dell’omicidio di Michelle Maria Causo, uccisa il 28 giugno dello scorso anno, in un appartamento nel quartiere romano di Primavalle. Il cadavere della giovane è stato poi abbandonato dentro un carrello della spesa, davanti ad alcuni cassonetti per i rifiuti.

L’avvocato difensore del 18enne cingalese ha chiesto il riconoscimento del reato mono aggravato dalla minore età della vittima, chiedendo l’esclusione delle altre aggravanti, in particolare della premeditazione, ed il riconoscimento delle attenuanti generiche. La sentenza per il delitto è slittata al 17 luglio.

Omicidio Primavalle, genitori Michelle: “Ci aspettiamo il massimo della pena”

“Mi aspetto l’ergastolo meno un terzo, quindi 25 o 26 anni. Il massimo della pena prevista, anche se nostra figlia non la rivedremo più”. Così Gianluca Causo e Daniela Bertoneri, i genitori di Michelle Maria Causo, prima dell’udienza del processo al tribunale per i minorenni di Roma, dove questa mattina il pubblico ministero ha formulato la richiesta di condanna per il giovane accusato di aver ucciso a coltellate la coetanea.

 

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