Lo rivela la Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento per le Politiche Antidroga, illustrata a Palazzo Chigi

Sono numeri impressionanti quelli che descrivono il fenomeno della tossicodipendenza in Italia. La Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento per le Politiche Antidroga, illustrata a Palazzo Chigi, fotografa una piaga che non cessa di creare allarme, e che, soprattutto alla luce della sua diffusione tra i giovanissimi, impone più di una riflessione sui metodi più efficaci di contrasto, a partire dal ruolo delle famiglie. Il dato più preoccupante è sicuramente quello relativo alla penetrazione delle sostanze stupefacenti tra le fasce più giovani.

I dati

Nel 2023 sono stati quasi 960mila i giovani tra 15 e 19 anni, pari al 39% della popolazione studentesca, che hanno riferito di aver consumato una sostanza stupefacente almeno una volta nella vita; oltre 680mila invece gli studenti (28%) che hanno detto di averne fatto uso nel corso dell’ultimo anno. Il consumo di droga registra poi una prevalenza maggiore nei ragazzi, il 30%, rispetto alle ragazze, il 25%. Tra i giovani aumenta poi il consumo di cocaina, con quasi 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni ad aver fatto uso di cocaina nel 2023. Scende anche l’età di chi si avvicina agli stupefacenti, con la conseguente necessaria riflessione sul ruolo di famiglie e genitori nell’opera di sensibilizzazione sul tema della droga. Ad illustrare la relazione sono stati il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, i ministri della Salute, Orazio Schillaci, della Giustizia, Carlo Nordio, dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara; la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci e la sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro.

Nel 2023 70 nuove sostanze psicoattive

“Secondo uno studio realizzato tra marzo e aprile di quest’anno – ha detto Mantovano -, a cui hanno partecipato 4.901 genitori di studenti tra i 9 e i 14 anni di 20 scuole primarie e secondarie di primo grado di Roma, due/quinti dei genitori, relativamente al consumo di cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che il consumo di alcol e cannabinoidi vada contestualizzato prima di essere giudicato. I genitori non sono i giudici dei loro figli – ha aggiunto -, ma qui il giudizio è nei confronti dell’uso della sostanza. Questo significa che bisogna lavorare molto per fare aumentare la consapevolezza“. Droga sempre più diffusa e potente, come confermato dal dato relativo al principio attivo dei derivati della cannabis, passato dal 2016 al 2023 dal 7% al 29%. La Relazione del Dipartimento per le Politiche Antidroga riporta poi la presenza in Italia di 70 nuove sostanze psicoattive nel corso del 2023.

Per il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “informare è il primo aspetto fondamentale. Informare che fa male la cannabis, la cocaina, l’alcol, soprattutto se assunto in età adolescenziale – ha detto -. Io credo che la scuola debba svolgere anche il ruolo di ridare entusiasmo ai giovani. Ridare la voglia di credere in se stessi, ridare un percorso di vita a tanti giovani che si chiedono quale sarà il loro futuro”.

In aumento le persone assistite ai SerD

Anche il ministero della Salute registra numeri in aumento relativamente ai SerD (Servizi ambulatoriali pubblici per le Dipendenze), dove nel 2023 sono state assistite in totale 132.200 persone tossicodipendenti (1,7% in più rispetto al 2022) di cui 17.423 nuovi utenti. “Questi numeri – ha detto il ministro Orazio Schillaci – ci dicono che non dobbiamo abbassare la guardia e quanto sia rilevante l’impegno sia sul fronte della prevenzione sia sulla cura e la riabilitazione”.

La diffusione del Fentanyl

Tra le droghe di nuova generazione, a preoccupare è anche il Fentanyl, su cui il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato: “La quantità di una dose è equivalente a 100 volte una dose di eroina, un grammo ti manda all’altro mondo. La cosa ancora più allarmante è che rischia di entrare nelle carceri perché entra attraverso applicazioni in cerotti che vengono anche prescritti all’interno del carcere. Stiamo facendo una mirata attività di monitoraggio sul Fentanyl nelle carceri”. 

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