Associazione Genitori tarantini: "La valutazione del danno sanitaria non è estranea, anzi è essenziale"

“I massimi giudici europei hanno deciso, in via definitiva, e non è andata bene, è andata benissimo nel senso che è stato detto anche di più rispetto a quello che era stato chiesto alla Corte da parte dei giudici nazionali e cioè dal tribunale di Milano: nel dispositivo, è detto chiaramente che, in un caso come quello di Taranto, l’attività va sospesa“. Così gli avvocati Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni, a margine della lettura del dispositivo della Corte di giustizia europea sull’ex Ilva di Taranto, relativa all’azione inibitoria presentata contro Acciaierie d’Italia spa, Acciaierie d’Italia Holding spa e Ilva in as.

L’azione inibitoria era stata presentata dagli avvocati per conto di 10 genitori e un bambino di 8 anni affetto da una malattia rara, davanti al tribunale di Milano, per chiedere la chiusura degli impianti a caldo dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, al fine di prevenire l’aggravarsi dei danni. In via subordinata, nel caso in cui la richiesta della chiusura non dovesse essere accolta, i legali avevano chiesto al tribunale di imporre il rispetto del diritto al clima, ordinando uno stringente piano di abbattimento delle emissioni. La causa incardinata davanti al tribunale di Milano è stata sospesa per avere la pronuncia della Corte di giustizia europea.

Associazione Genitori tarantini: “Per giudici Ue serve valutazione danno sanitario”

“La valutazione del danno sanitaria non è estranea, anzi è essenziale alla autorizzazione integrata ambientale: senza questa valutazione, che deve essere estesa a tutte le notizie sulla nocività delle sostanze emesse in atmosfera, non può esserci alcuna attività industriale. È un principio che farà storia per tutte le vicende analoghe a quella di Taranto e noi speriamo soprattutto per Taranto che da troppo tempo è zona di sacrificio nel mondo” spiegano i legali.

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