Gli amministratori sono coinvolti nell'inchiesta per frode in pubbliche forniture, turbativa d'asta e per le "condizioni disumane" in cui venivano trattenute le persone

La Procura di Milano ha chiesto di processare Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso, amministratori della Martinina srl, nell’inchiesta per frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta e sulle “condizioni disumane” in cui venivano trattenuti i migranti nel Cpr del capoluogo lombardo.

I pubblici ministeri Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio, che dovrà essere vagliata da un gup, anche per la società campana specializzata in gestione di centri per migranti, indagata per la responsabilità amministrativa degli enti. Secondo le indagini della guardia di Finanza, nel Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli “le pratiche illecite vengono accettate e in qualche modo promosse” perché sono “considerate normali”.

I maltrattamenti

La struttura, aggiudicata in appalto per 4 milioni e 398mila, fu perquisita con un blitz all’alba dell’1 dicembre 2023, riscontrando totale assenza di servizi di “mediazione linguistico culturale, orientamento legale, assistenza sociale, psicologica”, documentati con “dati falsi”. I migranti sarebbero stati trattenuti all’interno con un “uso smodato”, “costante e indiscriminato” delle benzodiazepine. Agli atti dell’inchiesta sono depositate, assieme alle testimonianze di attivisti, dipendenti della struttura, migranti, anche i video di tentati suicidi, uomini malati lasciati a terra in preda ad attacchi epilettici, cibo scaduto e con i vermi all’interno, mancanza di acqua corrente. Immagini che, secondo gli inquirenti che a dicembre hanno chiesto e ottenuto di disporre l’amministrazione giudiziaria della società, “forniscono un quadro inquietante delle conseguenze sulla salute (sia fisica che psichica) e sulle condizioni di vita degli ospiti della truffa perpetrata”.

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