Gurmukh Singh a margine della manifestazione in memoria del bracciante morto

La comunità indiana di Latina è scesa in strada per manifestare contro il caporalato e in ricordo di Satnam Singh, il bracciante morto per omissione di soccorso a seguito di un incidente sul lavoro. “Urliamo per chiedere i nostri diritti e sicurezza sul lavoro, affinché non ci sia un altro Satnam Singh. Chiediamo giustizia per lui, per lei (sua moglie, ndr) e per la sua famiglia”, ha detto a LaPresse il presidente della comunità indiana di Latina, Gurmukh Singh. “Se il titolare lo avesse portato in ospedale, oggi Satnam sarebbe stato qui con noi”, aggiunge Gurmukh, che poi afferma: “Le condizioni sono ancora gravi, anzi secondo me sono peggiorate. Perché un episodio peggiore di questo io non l’ho mai visto in vita mia”. “Se c’è anche una dimensione di razzismo? Secondo me sì, se muore un italiano entro cinque giorni si fa il funerale. Per quale motivo se muore un indiano non si può partire in una settimana? Se questo non è razzismo cos’è?”, ha aggiunto. 

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