Uilpa: "Stato prigioni in grave emergenza"
Alcuni disordini sono scoppiati nel carcere romano di Regina Coeli, coinvolti i detenuti. Sul posto, secondo quanto appreso da LaPresse, è intervenuta la polizia penitenziaria che sarebbe riuscita a sedare la sommossa.
“Nella mattinata, all’esito di una perquisizione negli ambienti durante la quale sono state rinvenute armi rudimentali (bastoni e pezzi di ferro anche affilati) e grappa autoprodotta, un’ottantina di detenuti della quarta sezione del carcere romano di Regina Coeli, destinata a tossicodipendenti, si è rivoltata appiccando il fuoco e distruggendo numerose celle. Ora i disordini starebbero rientrando, diverse autorità sarebbero sul posto e non ci sarebbero feriti né fra i detenuti né fra il personale”. Lo comunica Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
Carceri, rivolta a Regina Coeli. Un detenuto: “Trovati droga e telefonini, poi il casino”
De Fazio (Uilpa): “Carceri polveriera pronta a esplodere”
“Le carceri si confermano una polveriera pronta a esplodere alla minima scintilla. Suicidi, omicidi, violenze, stupri, devastazioni, traffici illeciti alla frequenza mai vista in precedenza, eppure dal Governo non si avverte il dovere di intervenire in maniera decisa. Lo stato generale delle prigioni è in grave emergenza, come mai negli ultimi 30 anni, e non si può continuare a pensare di affrontare una situazione straordinaria con misure, strumenti e tempi ordinari”, aggiunge il Segretario della Uilpa Pp.
“La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri e vari immediatamente un decreto-legge per sfoltire la densità detentiva e ridurre il sovraffollamento di 14mila reclusi, consentire assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, deficitario di 18mila agenti, e garantire l’assistenza sanitaria, soprattutto psichiatrica. Servono poi riforme complessive e strutturali. Giorno per giorno la catastrofe si fa sempre più pesante ed evidente”, conclude De Fazio.
Garante Roma: “Situazione intollerabile a Regina Coeli”
“Sono appena uscita da Regina Coeli, dopo aver saputo che per l’ennesima volta in pochi giorni c’era stata una protesta. La IV sezione è seriamente danneggiata: odore di bruciato, cavi elettrici divelti, quattro stanze totalmente inagibili. A Regina Coeli ci sono il doppio delle persone previste, e questo provoca sofferenza tanto a chi ci vive quanto a chi ci lavora. Quanto dobbiamo aspettare per avere delle soluzioni concrete per una situazione intollerabile? Cosa stiamo aspettando, se non la tragedia?”. Così in un post su Facebook Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma capitale, in merito alla rivolta scoppiata nel carcere romano.
“È di pochi giorni fa un incendio in III sezione, e così andando a ritroso nelle ultime settimane – scrive Calderone -. C’è stata una perquisizione questa mattina, e dopo aver rinvenuto alcuni oggetti non consentiti pare che le indicazioni siano state: oggi rimanete chiusi, nessuno va a all’aria. Mi è stato raccontato di modalità violente da parte di alcuni operatori per far rientrare alcune persone nelle stanze, e questo avrebbe scatenato la protesta. Questi fatti sono stati riferiti alla Presidente del tribunale di sorveglianza, che era presente. A parte le responsabilità individuali, che non spetta a me giudicare, la domanda è: come si fa a chiedere a degli essere umani di accettare queste condizioni? Come si fa a obbligare le persone a dormire in quattro in spazi pensati per due, a non avere acqua corrente in stanza, a sopportare l’aria bollente che passa dalle finestre schermate dalle bocche di lupo? Come si fa – conclude – a stipare letti nelle salette socialità, a non avere la certezza di poterti fare almeno una doccia al giorno?”
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