Il 31enne è imputato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto
La perizia psichiatrica su Alessandro Impagnatiello sarà depositata entro il 15 ottobre. La sentenza nei confronti del 31enne, imputato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto per aver ucciso la compagna, Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, con 37 coltellate la sera del 27 maggio 2023 nella loro casa di Senago e aver tentato di incendiare il corpo, è prevista a novembre. Lo ha stabilito la Corte d’assise di Milano presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, conferendo oggi l’incarico ai periti di stabilire se l’ex barman dell’Armani Cafè “fosse capace di intendere e di volere” quando ha ucciso Tramontano, se “la capacità fosse scemata” e, nel caso, accertare la “pericolosità sociale” di Impagnatiello.
Il collegio peritale sarà composto dallo psichiatra forense e medico legale, Gabriele Rocca, dell’Università degli Studi di Genova, con il collega psichiatra Pietro Ciliberti. Le pm Alessia Menegazzo e l’aggiunto Letizia Mannella hanno nominato come consulente di parte la dottoressa Ilaria Rossetto, psichiatra forense dell’Università degli Studi di Milano. Anche l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, difensore di parte civile della famiglia Tramontano, ha nominato due consulenti che assisteranno alla perizia al via dall’11 luglio in carcere a San Vittore. Le avvocate Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, che assistono Impagnatiello, non hanno nominato alcun consulente. I risultati della perizia saranno discussi alle udienze già fissate del 21 ottobre.
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