Il senatore di FI è intervenuto a margine della conferenza stampa organizzata alla Camera dall'UAP
“C’è da fare chiarezza perché se incontro uno con il camice bianco non lo so se è un medico, se è un biologo, se è un farmacista oppure se fa un altro mestiere. Se il cittadino incontra un interlocutore deve sapere in farmacia, nel laboratorio, nello studio medico o nell’ospedale cosa ha di fronte”. Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a margine della conferenza stampa organizzata alla Camera dall’UAP (Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata).
“Creare confusione non è un bene. Dobbiamo quindi intervenire raccogliendo il grido d’allarme di chi dice che le analisi si fanno nei laboratori e in farmacia c’è la somministrazione di farmaci. Quindi non è che non ci sia una dinamica della prestazione offerta”, insiste il senatore, che poi conclude ribadendo: “L’importante è che ci siano delle regole, delle competenze e dei paletti e non che tutti fanno tutto. Poi la riflessione su come cambiano le professioni la faccio anch’io da utente perché mi arriva il messaggino della farmacia, non mi arriva l’avviso dell’ospedale”.
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