Le denunce di malattia professionale aumentato del 51,9% in due anni
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nei primi cinque mesi 2024 sono state 369, 11 in più (+3,1%) rispetto alle 358 registrate nel pari periodo del 2023 e cinque in più rispetto al 2022, 22 in meno sul 2019, 63 in meno sul 2020 e 65 in meno sul 2021. Lo comunica lo stesso Inail negli Open data aggiornati e pubblicati sul sito.
A livello nazionale l’Inail – pur nella provvisorietà dei numeri – segnala un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 271 a 286, e un calo di quelli in itinere, da 87 a 83. Tra i comparti, i più toccati sono stati Industria e servizi, che passa da 310 a 312 denunce mortali, l’Agricoltura (da 36 a 40) e il Conto Stato (da 12 a 17). Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 68 a 83 denunce), nelle Isole (da 31 a 37) e nel Nord-Est (da 77 a 78) e cali al Centro (da 74 a 65) e nel Nord-Ovest (da 108 a 106). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia Romagna (+15), la Campania (+7), la Calabria e la Sicilia (+5 ciascuna), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Marche, Abruzzo, Umbria e Friuli-Venezia Giulia (-4 ciascuna).
Il confronto con l’anno mostra aumenti sia per la componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 331 a 340, sia per quella femminile, da 27 a 29. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 296 a 290) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 52 a 61) e dei comunitari (da 10 a 18). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi tra i 35-39enni (da 18 a 20 casi), tra i 45-59enni (da 152 a 186) e tra i 65-69enni (da 20 a 29) e riduzioni tra gli under 35 (da 69 a 55), tra i 40-44enni (da 24 a 23), tra i 60-64enni (da 58 a 39) e tra gli over 69 anni (da 17 a 16).
Infine, l’Istituto precisa che al 31 maggio di quest’anno risultano quattro denunce di incidenti plurimi, per un totale di 19 decessi, solo due dei quali stradali. Nei primi cinque mesi del 2023 risultavano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 10 decessi, quattro dei quali stradali.
Inail, in 5 mesi 251mila denunce, +2,1% su 2023, +51,9% in due anni
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi cinque mesi del 2024 sono state 251.132, in aumento del 2,1% rispetto alle 245.857 dello stesso periodo del 2023, del 14,5% rispetto a gennaio-maggio 2021, del 21,0% rispetto a gennaio-maggio 2020, e in diminuzione del 22,4% sul 2022 e del 6,8% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica. Lo comunica l’Istituto negli Open data aggiornati e pubblicati sul sito.
A livello nazionale l’Inail segnala un aumento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 210.234 del 2023 ai 212.803 del 2024 (+1,2%), e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 35.623 a 38.329 (+7,6%). Tra i comparti, crescono dello +0,6% per Industria e servizi (dai 184.445 casi del 2023 ai 185.613 del 2024), del +1,7% in Agricoltura (da 10.216 a 10.387) e del +7,7% nel Conto Stato (da 51.196 a 55.132). In particolare, si osservano incrementi nei settori produttivi tradizionalmente più rischiosi: Sanità e assistenza sociale (+22,3%), Noleggio e servizi di supporto alle imprese (+19,5%), Costruzioni (+17,3%), Commercio (+10,4%) e Trasporto e magazzinaggio (+10,1%).
L’analisi territoriale evidenzia, dal canto suo, un aumento delle denunce di infortunio nelle Isole (+2,9%), seguite da Nord-Est e Centro (+2,4% per entrambe), Nord-Ovest (+2,1%) e Sud (+0,9%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si trovano la provincia autonoma di Trento (+19,5%), il Molise (+6,3%), la Calabria (+5,9%) e la Puglia (+4,5%), mentre registrano decrementi solo Abruzzo (-5,0%), Campania e Basilicata (-2,3% ciascuna) e Liguria (-0,7%).
L’aumento che emerge dal confronto con il 2023, secondo l’Inail, è legato sia alla componente maschile, che registra un +2,1% (da 156.432 a 159.691 casi denunciati), sia a quella femminile, con un +2,3% (da 89.425 a 91.441). L’incremento ha interessato i lavoratori italiani (+1,4%) ed extracomunitari (+7,2%), mentre il dato dei comunitari è in calo (-1,9%). Infine, l’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+20,0%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dal decreto-legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-34 anni (+2,0%) e in quella 55-74 anni (+3,1%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-3,2%) e tra i 35-54enni (-2,4%).
Inail, in 5 mesi +24% denunce malattia professionale
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi cinque mesi del 2024 sono state 38.868, 7.522 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+24,0%). L’aumento è del 51,9% rispetto al 2022, del 62,5% sul 2021, del 133,0% sul 2020 e del 41,9% sul 2019. Lo comunica l’Istituto negli Open data aggiornati e pubblicati sul sito. I dati rilevati a maggio di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+24,8%, da 25.711 a 32.084 casi), Agricoltura (+21,2%, da 5.343 a 6.475) e Conto Stato (+5,8%, da 292 a 309). L’incremento delle patologie denunciate interessa le Isole (+43,9%), il Sud (+32,5%), il Centro (+19,5%), il Nord-Est (+17,8%) e il Nord-Ovest (+13,4%).
In ottica di genere si rilevano 5.806 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 22.950 a 28.756 (+25,3%), e 1.716 in più per le lavoratrici, da 8.396 a 10.112 (+20,4%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 28.803 a 35.599 (+23,6%), sia quelle dei comunitari, da 764 a 1.031 (+34,9%), e degli extracomunitari, da 1.779 a 2.238 (+25,8%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi cinque mesi del 2024, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Incidenti lavoro, fonti ministero: da Inail fotografia provvisoria
“Una fotografia puntuale ma provvisoria, che andrà valutata nel suo complesso su un arco temporale più ampio”. Così fonti del ministero del Lavoro commentano i dati Inail sulle denunce di infortuni sul lavoro nei primi 5 mesi del 2024. “Rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia – viene spiegato – applica norme e criteri molto ‘larghi’, che hanno incluso per esempio i casi di Covid, mettono insieme nelle statistiche gli incidenti nei luoghi di lavoro e quelli nel tragitto da casa a lavoro, e risentono dell’estensione (fortemente voluta da questo Ministero) della copertura assicurativa garantita agli studenti e al personale delle scuole di ogni ordine e grado”.
Inoltre “la rilevazione mese per mese, inoltre, espone a oscillazioni che dipendono dall’evenienza di incidenti con più vittime”. Anche per questo “gli open data mensili sono definiti ‘provvisori’ e il loro confronto ‘richiede cautele‘. La reale portata del fenomeno infortunistico – affermano le fonti – risulterà chiaramente definita solo nel momento in cui i dati del 2024 verranno consolidati”.
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