La ceo di Global Partnership for Education è intervenuta sul tema della parità di accesso alle scuole su scala globale

“Prima del Covid si era posta una forte enfasi sull’educazione delle ragazze e l’accesso all’istruzione che aveva portato, più o meno in quasi tutti i Paesi a una eguaglianza della presenza nelle scuole. Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, le bambine e le ragazze stanno rientrando a scuole con una minore ‘rapidità’ rispetto ai ragazzi e ai bambini”. Lo ha detto a LaPresse Laura Frigenti, ceo di Gpe, Global Partnership for Education, capo di una delle delegazioni che in questi giorni ha preso parte al G7 Istruzione a Trieste, in merito all’uguaglianza di genere nelle possibilità di accesso all’istruzione e all’educazione per le ragazze e le bambine a livello globale. “Questo è un po’ il segnale di come fosse fragile quell’equilibrio – ha affermato – Come Gpe, abbiamo fatto del ‘gender main streaming’ un punto cruciale di tutte le attività perché le ripercussioni negative sono molteplici”. 

“Le barriere che possono ostacolare o impedire l’accesso all’istruzione per bambine e ragazze sono molte: matrimoni e gravidanze precoci che impediscono loro di completare il proprio percorso di studi, oppure la povertà delle famiglie che spinge i genitori a investire sull’istruzione dei figli maschi a scapito delle femmine”, ha aggiunto Frigenti. “L’istruzione può aiutare a spezzare il ciclo dei conflitti e delle violenze sessuali“, ha evidenziato la ceo di Gpe, spiegando come la ricerca, condotta insieme con l’Institute for Economics and Peace di Sydney, Iep, “fornisce prove della forte relazione tra educazione e pace”. “Esiste una correlazione tra investire in istruzione e avere società più stabile“, ha spiegato. “I Paesi con tassi di completamento della scuola più elevati sono in generale più pacifici – ha aggiunto – Invece laddove c’è un alto tasso di instabilità il tasso di completamento dell’educazione è molto basso”. 

G7 Istruzione, Frigenti (Gpe): “Bene iniziativa Piano istruzione per l’Africa”

“Metteremo a disposizione le nostre capacità per la realizzazione dell’iniziativa di cui ha parlato Valditara che ha chiamato a raccolta i Paesi del G7 con un piano di emergenza specifico per l’Africa sui temi dell’educazione e dell’istruzione“, ha aggiunto Frigenti in merito all’idea di un piano per l’Istruzione che coinvolga i Paesi del G7 per l’Africa.Frigenti sottolinea che la riunione interministeriale, che si chiude oggi nel capoluogo giuliano, “crea una convergenza tra i Paesi del G7 e i Paesi africani hanno presentato il difficile stato del settore dell’educazione”. “Gpe accoglie con favore l’attenzione che il Governo italiano ha dimostrato nei confronti dell’Africa – ha aggiunto – l’Italia può evidenziare la centralità dell’istruzione per le sfide di oggi e contribuire a scongiurare la crisi dell’apprendimento”.

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