Il giovane si è impiccato nella sua cella il 27 giugno scorso

Non aveva ancora compiuto 20 anni quando si è impiccato nella sua cella a Pavia: si tratta del 50esimo suicidio tra i detenuti, a cui si aggiungono cinque agenti della penitenziaria. A darne notizia è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “Aveva circa 20 anni non ancora compiuti (ma la data di nascita sarebbe solo presunta), egiziano, si è impiccato il 27 giugno nella sua cella della Casa Circondariale di Pavia. Subito soccorso dalla Polizia penitenziaria e dai sanitari è stato trasportato in ospedale, dov’è immediatamente apparso in condizioni disperate. Stamani, purtroppo, è spirato”, dice De Fazio. “La carneficina non si ferma”.

“Mentre il governo, dopo annunci e smentite ha varato il decreto ‘carcere sicuro’, è palese che di sicuro c’è solo che non funzionerà. Serve a poco e in qualche caso procurerà ulteriori effetti negativi. Pensiamo, per esempio, alla riduzione a 60 giorni effettivi del corso di formazione per gli agenti di polizia penitenziaria, quando il Corpo necessiterebbe di una maggiore professionalizzazione anche di natura specialistica”, aggiunge il Segretario della Uilpa Pp.“14.500 detenuti oltre la capienza effettiva, 18mila unità mancanti alla polizia penitenziaria, gravissime carenze nell’assistenza sanitaria e psichiatrica, strutture fatiscenti e disorganizzazione imperante costituiscono un incendio di vastissime proporzioni in atto nelle carceri e l’esecutivo pensa di spegnerlo con un bicchiere d’acqua. Ben presto, temiamo, gli effetti saranno ancora più disastrosi e allora sarà ancora più complesso intervenire con efficacia. La premier, Giorgia Meloni, e il ministro della giustizia, Carlo Nordio, ci ripensino e diano un vero peso specifico al provvedimento varato implementandolo con misure davvero incisive e a carattere immediato. Siamo già fuori tempo massimo”, conclude De Fazio.

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