L'ultima è Manuela Petrangeli, fisioterapista di 50 anni ammazzata a colpi di fucile dall'ex compagno a Roma

Sono almeno 25 le donne vittime di femminicidio dall’inizio del 2024, in Italia, uccise da compagni, mariti ed ex: la prima è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa a Capodanno, l’ultima Manuela Petrangeli, la 50enne ammazzata giovedì 4 luglio a colpi di fucile dall’ex compagno a Roma. Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza-Direzione centrale della Polizia criminale sugli omicidi volontari e violenza di genere, relativamente al periodo 1 gennaio-30 giungo 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Per l’omicidio di una donna nel Pistoiese, dello scorso 11 giugno, si sta ancora cercando il marito. Possibile femminicidio anche quello di Vincenza Saracino, trovata sgozzata ieri in un casolare a Preganziol, in provincia di Treviso. Di seguito alcuni nomi e le storie delle donne uccise.

1 GENNAIO, SANT’ORESTE (ROMA) – Rosa D’Ascenzo, 70 anni, viene portata in ospedale a Civita Castellana (Viterbo) dal marito. Ai medici, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, l’uomo ha parlato di una caduta nella loro casa a Sant’Oreste (Roma). L’ospedale ha però allertato i carabinieri che hanno condotto l’uomo in caserma, con l’ipotesi di femminicidio. L’uomo è stato poi arrestato: avrebbe colpito a morte la donna utilizzando un utensile preso dalla cucina, forse una padella, simulandone poi la morte accidentale.

5 GENNAIO, NARO (AGRIGENTO) – Due donne vengono trovate morte nella notte in due abitazioni diverse a Naro, in provincia di Agrigento, il corpo di una delle due vittime è carbonizzato. Entrambe sono di nazionalità romena ma vivono nel paese dell’agrigentino da anni. I loro nomi sono Maria Russ, 54 anni, e Delia Zarniscu, di 58 anni. Maria è stata bruciata dal suo omicida dopo essere stata picchiata, mentre Delia, probabilmente uccisa per prima, è stata massacrata con colpi alla testa. Per il duplice omicidio è stato arrestato il connazionale Omar Edgar Nedelkov, che avrebbe agito per il rifiuto ricevuto a delle avances sessuali.

11 GENNAIO, VALFLORIANA (TRENTO) – La 38enne Ester Palmieri, madre di 3 bambini, viene uccisa dal marito che poi si è tolto la vita, impiccandosi in Valfloriana, in Trentino. I figli, di età compresa tra i 5 i 9 anni, sono stati affidati allo zio. L’uomo, Igor Moser, boscaiolo di 46 anni, ha aspettato che i tre figli andassero all’asilo e a scuola e poi ha ucciso con una coltellata alla gola la compagna da cui si stava separando. Poi è andato in un casolare di sua proprietà a Castello di Fiemme e si è suicidato.

11 GENNAIO, TORINO – È morta dopo quasi due giorni di agonia all’ospedale Molinette di Torino Elisa Scavone, la donna di 65 anni accoltellata dal marito mercoledì 10 gennaio nell’appartamento della coppia di via Galluppi, a Torino. La donna era arrivata già in fin di vita per le decine di ferite inferte dal coniuge, Lorenzo Sofia, un ex gommista di 70 anni. Vano il tentativo dei medici di salvarle la vita, anche con un intervento chirurgico d’urgenza: la 65enne si è spenta nel reparto di rianimazione. Il 70enne è stato invece arrestato dopo l’aggressione dagli agenti di Polizia intervenuti su segnalazione dei vicini.

22 GENNAIO, AGROPOLI (SALERNO) – Annalisa Rizzo, 43 anni, viene ritrovata senza vita nella sua casa in via Donizetti ad Agropoli, comune del Cilento. A ucciderla il marito, Vincenzo Carcinelli, 63 anni, che dopo averla accoltellata a morte si è suicidato. I due lasciano una figlia di 13 anni che al momento del delitto era in casa, ma non ha assistito al femminicidio della madre né al suicidio del padre perché stava dormendo. I due avevano da poco avviato un percorso di separazione.

8 FEBBRAIO, NAPOLI – Eva Kaminsha, 45 anni, viene accoltellata alla gola dal marito Raffaele Pinto, 54 anni, che poi si è suicidato, forse avvelenandosi. L’uomo, ex guardia guardia giurata, si era barricato nella sua abitazione in via Raffaele Testa, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, a Napoli, dopo aver esploso numerosi colpi di arma da fuoco dal balcone. La coppia aveva 3 figli, di cui due minorenni, che non erano in casa al momento dei fatti.

10-11 FEBBRAIO, ALTAVILLA MILICIA (PALERMO) – Un film dell’orrore quello della morte di Antonella Salamone, uccisa dal marito Giovanni Barreca, insieme ai figli Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. L’uomo ha chiamato il 112 facendosi trovare a Casteldaccia, a pochi chilometri dal luogo della strage. La terza figlia, 17 anni, ha assistito al delitto e forse avrebbe partecipato alle torture che hanno portato alla morte della donna. ‘Dentro mia moglie e i miei due figli si nascondeva il demonio, per questo li ho uccisi, era l’unica cosa da fare’, avrebbe detto l’uomo appena bloccato dai carabinieri.

13 FEBBRAIO, CISTERNA DI LATINA (LATINA) – Nicoletta Zomparelli e Renée Amato sono madre e figlia, rispettivamente di 46 e 19 anni. Vengono ammazzate da Christian Sodano, maresciallo della Guardia di Finanza, ex compagno di Desyrée Amato, figlia e sorella delle vittime. Il finanziere aveva raggiunto la ex a casa quando ormai i due si erano già lasciati: durante un litigio, lui ha estratto l’arma di ordinanza. La madre e la sorella muoiono sotto i colpi di pistola, nel tentativo di difendere la 22enne.

26 FEBBRAIO, FORNACI DI BARGA (LUCCA) – Si chiamava Maria Ferreira 52enne ed era di origine sudamericana: è stata uccisa a 52 anni dall’ex marito Vittorio Pescaglini, 57 anni, a Fornaci di Barga, una frazione del comune di Barga in provincia di Lucca. L’omicidio è avvenuto 24 ore prima dell’udienza di separazione. L’uomo l’ha accoltellata.

16 MARZO, TAURISANO (LECCE) – Tragedia a Taurisano, in provincia di Lecce, dove una donna di 53 anni – Aneta Katarzyna Danelczyk – è stata uccisa a coltellate dal marito nel corso di una lite. Il femminicidio è avvenuto nell’abitazione della coppia. Ferita una vicina di casa intervenuta in difesa della 53enne.

17 MARZO, ROMA – Un cittadino cinese di 36 anni, durante una lite con la moglie avvenuta in un’abitazione di via Livilla nel quartiere Tuscolano, ha accoltellato a morte la moglie, Li Xuemei. La donna, 37enne connazionale del marito è morta poco dopo. Il 36enne dopo l’omicidio è fuggito ma è stato rintracciato e fermato in via dei Consoli dagli agenti.

28 MARZO, COLOGNO AL SERIO (BERGAMO) – Una donna di 49 anni, Joy Omoragbon, è stata uccisa a coltellate dal convivente questo pomeriggio intorno alle 14.30 all’interno della loro abitazione in via Donizetti a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo. Entrambi sono di nazionalità nigeriana e sembra fossero soli al momento dell’omicidio. L’uomo, un 43enne, è stato poco dopo arrestato dai carabinieri di Treviglio. Due giorni prima di uccidere la convivente si era recato in un centro Psico-sociale (Cps) della zona. Nel 2013 l’indagato si era reso già responsabile di lesioni aggravate nei confronti della donna e nella circostanza l’aveva anche minacciata con un coltello.

2 APRILE, LONATO DEL GARDA (BRESCIA) – Shuai Li, 45 anni, di origini cinesi, viene trovata senza vita nella sua abitazione a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, dove viveva con il compagno, Christian Catalano, 49 anni. La donna è morta dissanguata con tagli ai polsi. In casa i carabinieri trovano anche il cadavere dell’uomo. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di omicidio-suicidio.

4 APRILE, OSTIA (ROMA) – Cristiane Angelina Soares De Souza, 46 anni, è stata trovata morta sul marciapiede in via Marino Fasan, a Ostia, davanti all’edificio nel quale abitava. La donna conviveva in quella abitazione con il compagno, Dorin Nemtelea, 41 anni, originario della Moldavia. Nei giorni successivi, l’uomo viene arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

5 APRILE, LA SALLE (AOSTA) – Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, viene ritrovata senza vita all’interno di una ex cappella nei boschi di La Salle, ad Aosta. La giovane aveva ferite da taglio all’addome e al collo e l’autopsia disposta dalla procura di Aosta ha stabilito che la morte è avvenuta per dissanguamento. Per la sua morte, le forze dell’ordine arrestano Teima Sohaib, 21 anni. Il giovane era scappato in Francia dove è stato rintracciato e arrestato. Il 21enne era destinatario di una misura di divieto di avvicinamento alla vittima emesso dall’autorità giudiziaria francese.

16 MAGGIO, ANZOLA DELL’EMILIA (BOLOGNA) – Sofia Stefani, 33 anni, muore colpita da un proiettile esploso dalla pistola d’ordinanza di Giampiero Gualandi, 63 anni. Entrambi sono vigili del comando della polizia locale di Anzola dell’Emilia. Alla base del delitto, il movente passionale: in passato i due avevano avuto una relazione che la 33enne aveva deciso di interrompere. Il femminicidio è avvenuto all’interno della sede del Comando della polizia locale in Piazza Giovanni XXIII.

20 MAGGIO, RICCÒ DEL GOLFO (LA SPEZIA) – Saida Hammouda, 47 anni, è morta accoltellata dal marito, Hichem Ben Fattoum, 50 anni, nella loro abitazione a Riccò Del Golfo, in provincia di La Spezia. Ad allertare i carabinieri la dirigente della scuola di uno dei due figli della coppia, preoccupata perché la 47enne non era andata a predere il bambino a scuola. Al loro arrivo i carabinieri hanno trovato i corpi di marito e moglie. Lui, infatti, dopo averla ammazzata, si è suicidato.

30 MAGGIO, VIGONZA (PADOVA) – Giada Zanola, 34 anni, vola giù da un cavalcavia della A4 sul nodo di Padova, nel territorio di Vigonza. Una caduta di circa 15 metri prima di finire sulla carreggiata ed essere travolta da un camion. Quello che all’inizio appare come un suicidio, si rivela un omicidio: a spingerla giù dal ponte il compagno, Andrea Favero, 39 anni, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

10 GIUGNO, MODENA – Una 40enne italiana di origini russe – Anna Sviridenko – è stata uccisa dal marito che poi si è presentato davanti alla caserma dei carabinieri di Modena con il cadavere nel furgone. La donna, medico, sarebbe stata strangolata con una cintura, la testa era coperta da un sacchetto di plastica. A febbraio la vittima aveva presentato un’istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l’affidamento esclusivo dei due figli.

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