Indaga la Procura di Milano. L'accusa è di corruzione e turbativa

Il loro sogno era entrare nel giro degli appalti in Vaticano e nei ministeri. La bulimia di aggiudicarsi lotti di gare pubbliche importanti aveva spinto l’imprenditore, Ennio De Vellis, originario della provincia di Frosinone, stimato negli ambienti della pubblica amministrazione per la meticolosità con la quale portava a termine i lavori che venivano affidati alle sue ditte, a rivolgersi al generale di Brigata, Oreste Liporace. Un rapporto che con il passare del tempo era diventato simbiotico dal punto di vista professionale per entrambi. Stando agli atti d’inchiesta della procura della Repubblica di Milano, che ha coordinato le indagini della guardia di Finanza, il generale Liporace, finito agli arresti domiciliari con l’imprenditore amico, attraverso una società riconducibile alla sorella, indagata a piede libero, si aggiudicavano appalti pubblici anche nella scuola sottoufficiali dei carabinieri dei Velletri, dove Liporace era stato trasferito prima di essere spostato all’Istituto Alti Studi della Difesa.

L’arma dei carabinieri ha sospeso in via cautelativa, con effetto immediato l’alto ufficiale. Borse griffate di Louis Vuitton, biglietti per lo stadio alle partite della Roma, soggiorni alle terme con ‘bagno alla greca con Don Perignon Vintage 2009’, un biglietto per il teatro La Scala di Milano e un autista a diposizione dell’amico generale e della sua famiglia, sono state le presunte regalie che Liporace avrebbe ricevuto dall’imprenditore ciociaro.

Il generale venne proposto nel 2013 durante la giunta del sindaco Ignazio Marino, come comandante dei vigili urbani della Capitale dallo stesso Marino e dalla sua vice capo di gabinetto Rossella Matarazzo, ma si dimise a poche ore dalla nomina. Per tentare di accaparrarsi gli appalti in Vaticano e nell’ordine dei Frati Francescani, l’imprenditore Ennio De Vellis, aveva creato una società, chiamandola con un nome biblico, ‘Betania Immobiliare’. La procura milanese ha indagato a piede libero anche altre otto persone, tra cui i fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, che, attraverso una rete di rapporti, cercavano di arrivare ad aggiudicarsi alcuni appalti di manutenzione in Vaticano per la ristrutturazione e la manutenzione di edifici e di alcuni conventi. Nella mattina le fiamme Gialle, con il Ros dei carabinieri hanno effettuato anche perquisizioni nei confronti di 22 persone fisiche e dei rispettivi uffici anche presso il Mit, l’Avvocatura Generale dello Stato, il Centro Alti Studi Difesa, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna, nonché di sette persone giuridiche, in relazione anche a ipotesi di – traffico di influenze illecite, – turbata libertà di scelta del contraente, per predeterminare il contenuto di un avviso di ricerca di un immobile nella città di Roma da adibire ad uffici per il personale di un Ministero, – illecito affidamento di appalti pubblici, – irregolare concessione di un contributo pubblico erogato in favore di una società privata. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: