La richiesta dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi è stata giudicata inammissibile
La Corte d’Appello di Brescia ha confermato la condanna all’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi e dichiarato inammissibile la richiesta di revisione del processo a carico dei coniugi, già condannati in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba, in cui vennero uccisi Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef, di due anni, Paola Galli, madre di Raffaella, la vicina di casa Valeria Cherubini.
I due sono anche accusati del tentato omicidio di Mario Frigerio, che si salvò grazie a una malformazione della carotide, poi deceduto nel 2014. La decisione della seconda sezione penale della Corte d’appello di Brescia, presieduta da Antonio Minervini, è arrivata dopo oltre 4 ore di camera di consiglio. IN AGGIORNAMENTO
17:00 Marzouk: “Mia convinzione non cambia”
“Non ho niente da dire, è andata così. Io ho la mia convinzione che non cambia, finché non vengono riaperte altre indagini. Ci vogliono un po’ di accertamenti, lo chiedo da anni”. Lo ha detto Azouz Marzouk, padre e marito di due delle vittime della Strage di Erba. Scuse ai fratelli Castagna? “Non li conosco”, ha risposto.
16:30 Legale Romano-Bazzi: “Olindo e Rosa? Non credo siano contenti”
“Chiaramente immagino che non l’abbiano presa con contentezza, però non ci siamo detti nulla, solo un veloce saluto”. Lo ha detto l’avvocato di Olindo Romano e Rosa Bazzi, Fabio Schembri.
16:15 Legale famiglia Castagna: “Sollievo ma ora basta rimestare carte”
“La decisione di oggi ci conferma quello che diciamo da sempre, è una giornata di sollievo, ma anche di tristezza nel cuore per le persone che abbiamo perso. Vorremmo che fosse anche una giornata di pace perché c’è stata una aggressione alla famiglia Castagna che è stata ignobile. Confidiamo che sia finito questo rimestare sempre le stesse carte. Abbiamo sentito Pietro e Beppe Castagna, credo che la parola che descrive meglio ciò che provano è sollievo per cercare di voltare pagina”. Lo ha detto Massimo Campa, avvocato della famiglia Castagna, in merito alla decisione della Corte d’appello di Brescia di respingere la richiesta di revisione del processo a loro carico per la Strage di Erba del 2011.”Arrivando stamattina pensavo che noi non abbiamo paura della verità, non avevamo dubbi che sempre qui saremmo arrivati – ha concluso – Siamo sollevati di non dover proseguire oltre questo cammino”.
16:00 Avvocato generale: “Da subito indizi conducevano a Romano e Bazzi”
“Si era diffusa la vulgata secondo cui tutte le sentenze si basavano solo su tre indizi, invece fin dall’inizio vi era una piattaforma indiziaria che conduceva a Olindo Romano e Rosa Bazzi”. Lo ha detto Domenico Chiaro, avvocato generale dello Stato, commentando la decisione della Corte di Appello di Brescia di respingere la richiesta di revisione del processo a carico dei coniugi per la Strage di Erba. Una pista che “inevitabilmente portava a loro due” e “non era possibile alcuna pista della criminalità organizzata”.
15:30 Legale Romano-Bazzi: “Ricorreremo in Cassazione”
“È un provvedimento impugnabile, si sono presi 90 giorni, aspetteremo le motivazioni e faremo ricorso in Cassazione”. Lo ha detto l’avvocato Fabio Schembri, che insieme con Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello difende Olindo Romano e Rosa Bazzi, commentando la decisione della Corte di Appello di Brescia che ha respinto la richiesta di revisione del processo a carico dei coniugi per la strage di Erba.
15:00 Pg: “Soddisfatti da decisione Corte”
“Siamo soddisfatti dalla decisione della Corte d’appello. Fin dall’inizio, man mano che studiavamo gli atti, ci siamo accorti della non valenza” delle prove della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Lo ha detto il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, commentando la decisione della corte di appello di Brescia di respingere la richiesta di revisione del processo a carico dei due coniugi per la strage di Erba.“Il processo di revisione ha regole molto precise”, ha affermato, evidenziando che “è pacifico che le ferite” alle vittime “erano state inferte da due persone diverse”. I colpi sferrati “dal basso verso l’alto avevano, come evidenziato dai tecnici, una penetrazione ridicola di un paio di centimetri che si fermava all’adipe”. Una “manifestazione di odio” da parte di chi colpiva.
11:00 Legali Olindo e Rosa: “Sperano in revisione processo”
“Loro ci sperano davvero che possa accadere”. A riferire le parole di Olindo Romano e Rosa Bazzi sono i legali dei coniugi condannati per la strage di Erba nel 2006. All’uscita del palazzo di giustizia di Brescia, dove i giudici sono in camera di consiglio, l’avvocato Fabio Schembri, che difende i coniugi, ha spiegato che l’intenzione del pool di legali (insieme con Schembri vi sono gli avvocati Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello) l’obiettivo è “dimostrare i fatti che abbiamo rappresentato”. L’auspicio è che la pronuncia della corte “non sia negativa”. Poi, in base a quanto decideranno i giudici, “valuteremo cosa c’è da fare”.
10:30 Marzouk: “Spero che si riapra processo”
“Non mi interessa se sia per spaccio o per altri motivi, l’importante è che si riapra il processo”. Lo ha detto Azouz Marzouk, padre e marito di due delle vittime della strage di Erba, uscendo dal palazzo di giustizia di Brescia dove i giudici sono chiusi in camera di consiglio per la decisione sulla revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva per l’eccidio del 2006. “Aspettiamo e speriamo – ha affermato – Io non ho nascosto niente, ho detto tutto, mi sono messo in gioco e avete visto come mi hanno dipinto i media, ma è importante che si riapra il processo“. “Poi spetta alla magistratura indagare bene su altre piste – ha sottolineato – L’importante per me è che esca fuori la verità. E’ questo quello che voglio: la verità”.
10:00 Olindo e Rosa arrivati in tribunale a Brescia
Olindo Romano e Rosa Bazzi sono arrivati al palazzo di Giustizia di Brescia dove oggi è in programma la terza udienza per la decisione sulla revisione del processo per la strage di Erba. I giudici della seconda sezione penale della Corte d’appello di Brescia, presieduti da Antonio Minervini, sono chiamati a decidere se confermare la sentenza di condanna oppure dare il via a un nuovo processo, ammettendo le nuove prove presentate dalla difesa (avvocati Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello) dei due coniugi condannati in via definitiva all’ergastolo per l’eccidio dell’11 dicembre 2006 a Erba, in provincia di Como. In aula anche Azouz Marzouk, marito e padre di due delle 4 vittime (il piccolo Youssef di due anni e Raffaella Castagna).
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