Il test antidoping a Madonna di Campiglio che squalificò il Pirata sarebbe stato manipolato per un giro di scommesse clandestine

L’ombra della camorra e di un giro di scommesse clandestine sul Giro d’Italia del 1999 e su quel maledetto test antidoping prima della tappa di Madonna di Campiglio, l’inizio della tragica spirale che portò alla morte di Marco Pantani. La Direzione Distrettuale Antimafia della procura di Trento, secondo quanto apprende LaPresse, ha aperto un fascicolo di inchiesta con l’ipotesi di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine, ipotizzando che la camorra abbia manipolato i controlli anti-doping effettuati sul Pirata, al fine di non fargli vincere la Corsa Rosa. L’inchiesta, coordinata dalla pm Patrizia Foiero, si basa anche su alcune rivelazioni di Renato Vallanzasca, audito venerdì nel carcere di Bollate. E nei prossimi giorni si prevede che saranno ascoltate anche altre persone informate sui fatti, a partire dagli ex compagni di squadra di Pantani. In totale sarebbero una decina gli interrogatori previsti ma al momento nel fascicolo non ci sono ancora indagati

La tesi investigativa

Quando Pantani venne sottoposto al controllo anti-doping a Madonna di Campiglio, era leader della classifica del Giro: a seguito dei risultati del test che evidenziarono un livello eccessivo di ematocrito, venne squalificato. La famiglia del Pirata, che in questi anni si è sempre battuta per la verità sulla vicenda, sostiene che quel controllo fosse una ‘trappola’, e che i risultati siano stati manipolati. Una tesi che avrebbe confermato anche Vallanzasca, prima del peggioramento delle sue condizioni di salute, oltre ad alcune intercettazioni telefoniche. Telefonate che meritano di essere approfondite secondo la Commissione Antimafia, che si è occupata del caso negli ultimi mesi. “Si è indagato sulla possibilità che la camorra, per ottenere lauti profitti illeciti dalle scommesse clandestine, abbia condizionato con un proprio intervento l’esito del Giro d’Italia del 1999 che, giunto alle ultime due tappe, vedeva Marco Pantani quale ormai certo vincitore ‘manipolando’ il campione di sangue del predetto e facendo risultare un tasso di ematocrito superiore a quello consentito, se ne sarebbe determinata l’esclusione dalla competizione, ribaltando i risultati dell’evento sportivo”, si legge nel verbale della Commissione. E ora questa ipotesi sarà analizzata anche dalla magistratura. 

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