Il report Asaps-Sapidata. La regione con più decessi è la Lombardia seguita da Lazio ed Emilia-Romagna. Il 58% delle vittime aveva più di 65 anni
Le strade dell’Italia sono sempre meno sicure per i pedoni: dal primo gennaio a oggi, 15 luglio, sono già 209 gli incidenti mortali che hanno come vittime persone non a bordo di un veicolo. Emerge dal monitoraggio dell’Osservatorio pedoni Asaps-Sapidata. Tra le vittime, 139 sono i maschi e 70 le donne. Centoventidue (il 58%) avevano più di 65 anni. Nel primo semestre del 2023 i pedoni morti in incidente erano stati 191. La regione con il triste primato del maggior numero di decessi è la Lombardia (29), seguita dal Lazio (27) e dall’Emilia Romagna (23). Tantissimi degli incidenti mortali sono avvenuti sulle strisce pedonali, evidenza l’Osservatorio, ricordando che in caso di mancata precedenza ai pedoni “con la mini-sospensione della patente, ora all’esame del Senato, avverrà il ritiro immediato della patente per 7 giorni con meno di 20 punti sulla patente o di 15 giorni se con meno di 10 punti, sospensione raddoppiata in caso di incidente e aggravata in caso di lesioni o decesso del pedone”. Altri pedoni sono stati investiti addirittura mentre camminavano sul marciapiede.
Gli incidenti mortali mese per mese
A gennaio i pedoni morti sulle strade sono stati 31, a febbraio ben 42 decessi, un record negli ultimi 5 anni. A marzo i decessi tra gli utenti della strada più deboli sono stati 35. Il mese di aprile si è chiuso con 24 decessi, mentre il report finale di maggio riporta 36 pedoni tragicamente uccisi. La scia di sangue è proseguita a giugno, che ha chiuso con 30 morti sulle strade italiane, uno al giorno. A luglio, infine, il contatore si ferma per il momento a 11 decessi, con un caso di pirateria ad Aprilia in provincia di Latina.
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