Omicidio Cerciello, Hjorth ai domiciliari. Vedova carabiniere: “Sono sconvolta”

Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Gabriel Natale Hjorth, uno dei due cittadini americani condannati per l’omicidio del vice brigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso la notte tra il 25 e 26 luglio 2019 a Roma durante l’operazione di recupero di uno zainetto scippato a un uomo a Trastevere. Lo scorso 3 luglio, nel processo di appello bis, i giudici della Corte d’Assise d’Appello della Capitale avevano ridotto la pena nei suoi confronti da 22 a 11 anni di reclusione, confermando però la condanna per omicidio, sebbene nella formula del ‘concorso anomalo’, vale a dire quando, nel corso della commissione di un reato concordato, si realizza un reato più grave o diverso da quello inizialmente previsto, e questo ulteriore reato viene commesso da uno dei partecipanti senza che gli altri lo abbiano voluto o previsto. La vedova del sottufficiale dell’Arma, Rosa Maria Esilio, si è definita, dopo aver sentito la notizia, “sconvolta”: “Rosa Maria è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia. Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia una Giustizia al contrario“, ha dichiarato l’avvocato della donna.