Nelle settimane scorse le prime lettere di sfratto e l'aumento del canone di affitto

“Umanamente é molto pesante, la casa è un punto di riferimento e vivere questa incertezza è quasi peggio che sapere che cosa succederà. É tremendo, soprattutto per i tantissimi anziani che vivono nelle case del Trivulzio anziani con patologie, difficoltà economiche e che ha visto arrivare la disdetta del contratto nel 2025”. Lo spiega a margine di una conferenza stampa Giulia Calizi, inquilina di un appartamento di via Poma a Milano, di proprietà del Pat, il Pio Albergo Trivulzio.

Da mesi è in corso un braccio di ferro con la Baggina che vorrebbe cedere il patrimonio immobiliare al fondo INVIMIT per rientrare dei debiti con i fornitori: questa operazione preoccupa molto gli inquilini che sostengono non farà altro che far entrare il patrimonio immobiliare del Pat in un sistema di valorizzazione speculativa cacciando fuori le famiglie che non riescono più a pagare. Nelle settimane scorse, raccontano sindacati e inquilini, sono già infatti arrivate le prime lettere di sfratto per finita locazione, ad altre famiglie sono invece arrivate le richieste di alzare il canone di affitto, una cifra per molti degli inquilini, che è insostenibile. “Siamo ricchi per la casa popolare, ma poveri per il mercato immobiliare di questa città.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata