Capacchione (Sib): "Costretti a sciopero da silenzio governo"
Protesta dei Balneari in programma il 9 agosto sulle spiagge. Il servizio ombrelloni inizierà con due ore di ritardo sulle spiagge italiane venerdì 9 agosto. Lo si apprende dai Balneari aderenti a Fipe/Confcommercio. L’iniziativa vede mobilitata la categoria sul tema delle concessioni Balneari.
Capacchione (Sib): “Costretti a sciopero da silenzio governo”
“Non ne possiamo più e se non si fa qualcosa subito nel settore balneare a settembre sarà il far west. E per questo abbiamo annunciato che il 9 agosto apriremo gli ombrelloni con 2 ore di ritardo. Perché il governo ci ascolti”. Lo dice, interpellato da LaPresse, Antonio Capacchione, presidente nazionale Sib Fipe-Confcommercio, sindacato italiano Balneari, sulla iniziativa di protesta per le concessioni annunciata per il 9 agosto, che prevede l’inizio del servizio ombrelloni con 2 ore di ritardo negli stabilimenti delle spiagge italiane. Una protesta in piena estate, che sembra, ironia della sorte, ‘l’ultima spiaggia’ dei Balneari, coi turisti, che non aspettano altro che andare al mare e negli stabilimenti per godersi sole e mare, Una mobilitazione che i sindacati dei Balneari non hanno annunciato a cuor leggero e che affrontano non senza timori di ricadute sulla loro immagine coi clienti: “Siamo terrorizzati– ammette Capacchione- ma non abbiamo altra scelta per farci ascoltare. Se fossimo irresponsabili chiuderemmo tutto, ma non lo siamo. Noi speriamo solo che questa protesta annunciata non debba essere fatta e che arrivino le risposte da governo e parlamento, che auspichiamo non vadano bellamente in vacanza”. Il nodo del problema è sempre l’applicazione della direttiva Ue Bolkestein che si trascina da 14 anni. A gennaio 2025 dovrebbero tenersi le prime aste aperte agli operatori europei. La normativa vigente impone di mettere a gara le concessioni non oltre il 31 dicembre 2024. Ci sono però dei aspetti poco chiari, come il fatto che per il Consiglio di Stato le nuove regole andranno applicate nei casi di “risorse scarse”. E gli enti locali stanno iniziando a muoversi con le gare.
Capacchione parla coi toni dell’esasperazione alla politica: “questo governo aveva detto che avrebbe risolto in modo strutturale il problema concessioni e dopo 2 anni stiamo al punto zero, col rischio fra qualche giorno a settembre di avere un far west, se non c’è un intervento normativo invocato anche dal Presidente Mattarella con la lettera a Camera e Senato di febbraio dello scorso anno, con le richieste delle Regioni, indipendentemente dal colore politico, e con la richiesta dei Comuni costieri. E dalle categorie interessate, non solo stabilimenti Balneari, ma ristoratori che hanno concessioni sul demanio, bar, alberghi, la parte più preziosa del turismo italiano che è in uno stato di confusione”. Capacchione prosegue: “non c’è nemmeno un tavolo di concertazione, da noi invocato, con 8 lettere al premier Giorgia Meloni, perché la delega la ha lei, ma non ci riceve, silenzio totale, silenzio imbarazzato. Ma qui si parla di lavoratori autonomi che rischiano di perdere non solo il lavoro, ma il frutto del loro lavoro, ci sono mutui in essere. Non sappiamo se l’anno prossimo ci saremo noi nelle nostre aziende o ci sarà qualcun altro”.
Unc: “Spiagge gratis in giorno sciopero”
“Spiagge gratis in quel giorno!” chiede Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “È evidente che il 9 agosto, per via dei disservizi che questo sciopero provocherà, dovrà essere scorporato dagli abbonamenti settimanali e mensili, a titolo di risarcimento del danno” prosegue Dona. “Quanto agli ingressi giornalieri, se pagati in anticipo dovranno essere integralmente restituiti. Diverso è il caso dei turisti che chiederanno di accedere alle spiagge una volta terminato lo sciopero. In questo caso dovranno versare l’intero importo. Se questa richiesta non sarà accolta ci riserveremo azioni legali a tutela degli utenti” conclude Dona.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata