Ancora una volta Roma è costretta a fare i conti con un vasto incendio che ha causato danni, disagi e tanta paura tra i cittadini. Le fiamme hanno interessato la zona nord della Capitale, tra i quartieri Prati e Monte Mario, in linea d’aria a poca distanza dalla città giudiziaria di Piazzale Clodio e dalla sede della Rai di via Teulada.
Altissima la colonna di fumo nero levatasi dalla zona, e visibile da gran parte della città. Decine i mezzi dei vigili del fuoco intervenuti sul posto, mentre dall’alto hanno operato gli elicotteri antincendio. A rendere difficili le operazioni di spegnimento è stato anche il forte vento. A scopo precauzionale, i vigili del fuoco hanno evacuato quattro palazzine in via Ildebrando Goiran e 40 persone dall’Osservatorio Astronomico di Monte Mario. Il bilancio complessivo, secondo il sindaco Roberto Gualtieri, è di sei palazzine evacuate e quattro auto andate a fuoco.
“Ero appena arrivato a casa dalle vacanze e mi sono trovato davanti a questa situazione – ha raccontato un testimone a LaPresse – sono riuscito a salire in casa con un agente per verificare che tutto fosse in ordine. Purtroppo la mia automobile è bruciata ma comunque mi ritengo fortunato perché le conseguenze potevano essere peggiori”, ha aggiunto. “Vedere la collina di Monte Mario bruciata è un’immagine che stringe il cuore”.
Sul posto è intervenuta la Polizia che, oltre ad assistere i residenti riversatisi per strada, ha avviato subito i rilievi per risalire alle cause dell’incendio. L’incendio ha avuto ripercussioni anche sulla programmazione della Rai: sospesa l’Estate in diretta, sostituita da una puntata di ‘Techetechetè’. “Stiamo scappando tutti”, ha detto la conduttrice Nunzia De Girolamo in un video sul suo canale Instagram. Evacuato il Centro di produzione di via Teulada e gli uffici di via Goiran, via Gomenizza, via Novaro.
Presente anche il sindaco di Roma, che insieme al prefetto Lamberto Giannini ha effettuato una ricognizione aerea della zona colpita dalle fiamme. Per il primo cittadino il rogo avrebbe avuto un’origine “colposa” e “sarebbe partito da alcune baracche”. “Si sta lavorando incessantemente e per motivi precauzionali sono stati evacuati alcuni civici anche perché in fondo alla strada sono state incendiate due autovetture – ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini -. Come negli anni scorsi, questa è zona sensibile, ci sarà poi modo di fare opportuni accertamenti – tanti erano già in vacanza, posso dire che non si registra alcun ferito”.
Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ha disposto l’apertura di un’inchiesta, per in momento contro ignoti, sul maxi rogo che ieri ha interessato e distrutto gran parte della collina di Monte Mario. Secondo quanto apprende l’agenzia LaPresse, le prima fiamme sarebbero partite da alcune baracche nei pressi di via Romeo Romei. Gli investigatori, non escludono la mano di un piromane, o di più persone che potrebbero aver appiccato gli inneschi in più parti del parco in simultanea. Il fascicolo è stato affidato al procuratore aggiunto Giovanni Conzo.
Il maxi incendio ha provocato danni enormi al patrimonio faunistico ed alle specie vegetali presenti. Nel parco, la cui estensione è di circa 200 ettari, è presente un bosco mediterraneo caratterizzato da specie di lecci e sughere ed una boscaglia mista con carpini, aceri, noccioli, tigli e cornioli, e la specie rara dei pioppi bianchi. La fauna invece è costituita da roditori come il moscardino, il topo selvatico, diverse specie di uccelli come pappagalli, il nibbio, l’airone cinerino, il falco pellegrino, l’upupa e il gheppio. Quando saranno terminate le operazioni di spegnimento dei focolai, ancora presenti in alcune zone dell’area, comincerà la conta dei danni. Il Presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio, Simonetta Ceraudo, ha spiegato che gravi danni hanno anche interessato il patrimonio fossilifero presente nella Riserva Naturale di Monte Mario, costituito da un insieme unico di specie vegetali, che rappresenta anche un geosito di interesse regionale con un ricco giacimento fossilifero. La Presidente Ceraudo, ha poi illustrato come:” la distruzione della copertura vegetale causata dall’incendio può determinare effetti secondari sulla stabilità dei pendii e su aree per loro natura propense al dissesto idrogeologico, dato che il suolo, in questi casi, resta esposto direttamente all’azione degli agenti atmosferici, che possono determinare fenomeni di dissesto diffuso venendo meno, peraltro, l’effetto stabilizzante degli apparati radicali”. Legambiente Lazio, parla di “una ferita nel cuore di Roma”, dove è stata messa a rischio la biodiversità.