Il sindaco della città lagunare: "Mai chiesto nulla a nessuno né ho ricevuto offerte"
“Non ho fatto nulla di cui dovermi vergognare, ma sono indagato e resto a disposizione della magistratura per rispondere a tutte le domande. Non ho fatto nulla né per il Pili né per il Reyer, sento il dovere di rimanere in carica“. Lo ha detto Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, nel suo intervento in aula, davanti al Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, per discutere dell’indagine della magistratura che ha scosso la Giunta.
“Sono più di nove anni che faccio il sindaco, a tempo pieno, anche oltre 12 ore al giorno, sottraendo tempo alla mia famiglia – ha affermato – Sono qui a dover dimostrare l’onestà del mio operato. Lo devo soprattutto ai cittadini: ci ho messo la faccia, tutta la mia esperienza. Ed è per questo che sono esterrefatto”. In aula Brugnaro sta ripercorrendo le tappe della vicenda relativa al Pili e al Reyer, al centro dell’inchiesta della magistratura.
Brugnaro: “Mai chiesto nulla a nessuno né ho ricevuto offerte”
“Non ho mai chiesto nulla a nessuno, né mai mi hanno offerto niente“, ha aggiunto Brugnaro. “Ho incontrato Mister Ching la prima volta nell’aprile del 2016 perché lui era interessato ad acquisire immobili a Venezia, mi chiede dell’area del Pili perché mi disse che gli ricordata una area simile che stava realizzando a Londra, sempre per il waterfront – ha affermato – A quell’incontro erano presenti anche altre persone e questo è a conferma della mia onestà e trasparenza del mio operato fin dall’inizio”. In quell’occasione si discusse anche dei Palazzi Donà e Papadopoli: “Successivamente si concretizzò la vendita di quegli immobili che erano inseriti nel piano di alienazione del Comune, già da prima che io diventassi sindaco”.
Brugnaro: “Non mi dimetto, lotterò per dimostrare mia onestà”
“La pressione mi piace, sono uno sportivo, mi fa sentire vivo. Non mi dimetto, credo nella giustizia e mi difenderò nelle sedi opportune, lotterò per dimostrare la mia onestà e la mia integrità”, ha aggiunto Brugnaro.
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