E' uno dei 14 punti del documento consegnato a 45 agenti prima di partire per Gjader, in un istituto penitenziario destinato a ospitare un massimo di 20 migranti

“Evitare di corteggiare le donne albanesi nei vari contesti e in maniera estemporanea. Si tratta di una società più conservatrice, specialmente al nord del paese. L’uomo che sa o vede la propria donna corteggiata da un altro uomo può reagire in malo modo”. È uno dei quattordici punti del vademecum consegnato ai 45 uomini della polizia penitenziaria prima di partire per Gjader, in Albania, per gestire un istituto penitenziario destinato a ospitare un massimo di 20 profughi che dovessero rendersi responsabili di reati durante la permanenza nelle strutture dallo Stato italiano in quel territorio. I centri per migranti nel Paese balcanico fanno parte dell’accordo siglato da Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama che aveva suscitato molte polemiche da parte delle opposizioni.

Il vademecum: “No a vestiario poco sobrio” 

Nel vademecum – visionato da LaPresse – si spiega ancora che gli albanesi sono “un popolo pudico, quindi nudità o vestiario poco sobrio in pubblico non sono graditi” . “Non amano essere sottovalutati nel senso mai presentarsi con un approccio di superiorità”. “La consumazione del caffè non è al bancone, ma solo seduti: questa è una tradizione assoluta a cui attenersi”, si legge ancora nel documento. “Nei ristoranti attenersi a quanto previsto dal menù: richieste di cambi nella formazione del menù non sono graditi ed ingenerano errori e fraintendimenti” e ancora “le pietanze albanesi sono molto speziate”. E ancora si raccomanda di “portare prodotti repellenti” perché “la zona di Gjader è fortemente infestata da insetti e zanzare” e di “prestare attenzione a come si parla l’italiano, lo conoscono bene quasi tutti gli albanesi”.

Uilpa: “Credevamo fosse una fake news ma quel vademecum è stato realmente distribuito”

“Credevamo fosse una fake news, poi abbiamo appreso che in effetti quel vademecum è stato realmente stilato e distribuito. Non crediamo si sia volutamente essere sessisti, intolleranti o, diciamo, ‘anti-etnici’. Probabilmente si tratta dell’opera di un qualche funzionario troppo zelante, ma quel che sorprende è che tutto ciò possa essere gestito – come sembra evidente – in maniera estemporanea e senza il vaglio preventivo dei vertici del DAP, se non vi è stato”, ha detto a LaPresse il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio. “Se accadono cose di tal genere prima che la missione abbia inizio, non osiamo immaginare ciò che, a queste condizioni, potrebbe succedere in almeno cinque anni di servizio operativo. Atteso che si disquisisce anche di religione, non rimane che appellarsi a una qualche divinità”. 

La struttura di accoglienza per migranti di Shengjin, in Albania

 

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