Le sue parole alla Festa nazionale della Riscossa Popolare hanno fatto il giro del web

“I primi obiettivi della resistenza in sostegno del popolo palestinese sono i giornalisti e le giornaliste: loro devono avere paura di andare al lavoro ogni giorno, loro devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie perché trattano con estremo disprezzo la vita umana, che sarebbe la loro missione lodevole, perché io credo ancora nel giornalismo ma ce ne sono pochi di interpreti. Si sono trasformati in attori e attrici e influencer che hanno capito di essere intoccabili“. Stanno facendo il giro del web le parole di Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, rilasciate alla Festa nazionale della Riscossa Popolare, organizzata dal Partito dei CARC a Pontedera (Pisa) lo scorso 4 agosto e rilanciate sui social da Open e in particolare dal giornalista dello stesso sito informativo David Puente. La risposta di Rubini segue la domanda di uno degli organizzatori sui “compiti” che deve affrontare chi è solidale con il popolo palestinese, facendo scattare gli applausi da parte dei presenti. Poco prima, Rubio aveva detto di essere “perseguitato da ebrei sionisti di ogni tipo” che “possono andare da Molinari, Puente e Mentana, Parenzo”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata