Carceri, rientrano le proteste a Regina Coeli: due ore di tensioni

Ieri gravi disordini nella Casa Circondariale di Bari avevano provocato il ferimento di un agente

È rientrata la protesta scoppiata domenica nel carcere romano di Regina Coeli. Lo fa sapere Gennarino De Fazio, segretario generale di Uilpa Polizia penitenziaria. “Dopo circa due ore di tensione, grazie alla professionale mediazione dello sparuto gruppo del Reparto di polizia penitenziaria oggi in servizio, sapientemente guidato dal comandante facente funzioni, sono da poco terminate le proteste di alcuni detenuti presso la Casa Circondariale di Roma Regina Coeli”, dichiara De Fazio. “Temiamo, tuttavia, che non potrà andare sempre e ovunque così. Il Governo intervenga”, aggiunge. 

A riferire della rivolta era stato lo stesso De Fazio: “Da quanto apprendiamo, ancora in maniera frammentaria e non particolareggiata, sono in corso proteste di detenuti alla terza sezione del Carcere romano di Regina Coeli, dove già nella notte si sono registrate tensioni. Sarebbe stato attivato il piano di emergenza regionale”. Sabato sera alcuni detenuti aveva dato il via a una rivolta nel carcere di Bari.

Non si placano dunque le fortissime tensioni nei penitenziari, nonostante dal Governo si tenti goffamente di sminuire l’emergenza e si continuino a fare proclami privi di senso compiuto. La premier Giorgia Meloni batta un colpo”, conclude De Fazio.

Il ministero della Giustizia è al lavoro per cercare di alleggerire le condizioni di sovraffollamento nelle carceri italiane. 

I disordini ieri nel carcere di Bari

Durante i gravi disordini avvenuti ieri presso la Casa Circondariale di Bari alcuni detenuti avrebbero sequestrato un’infermiera e aggredito violentemente un agente della Polizia penitenziaria in servizio, che cercava di impedirlo. Sarebbero stati richiamati gli agenti di riposo e altri sarebbero stati inviati da diverse carceri della regione.  

I disordini erano scoppiati in una sezione dove si trovano circa 70 detenuti per reati comuni, alcuni dei quali affetti da patologie anche di natura psichiatrica. Stando alle prime ricostruzioni alcuni detenuti, pare circa 80, avrebbero ferito un poliziotto, portato in ospedale, e sequestrato un’infermiera, che è poi stata liberata.