Emerge dai documenti bancari di Athena Pubblicità srl, visionati da LaPresse

La nuova società della ministra del Turismo Daniela Santanchè, Athena Pubblicità srl, ha inviato 35 bonifici in tre mesifra aprile e giugno 2024 – per accreditare 605.200 euro a favore della sua ex società imputata di falso in bilancio Visibilia Editrice srl. È quanto emerge da documentazione bancaria visionata da LaPresse relativa ai conti correnti di Athena Pubblicità, il nuovo nome della ex Visibilia Concessionaria srl (a sua volta imputata ma per truffa ai danni dell’Inps sulla cassa integrazione Covid), la società che raccoglie pubblicità per testate come Novella 2000, Visto, Ciak e altre che è controllata al 75% dalla Dani Immobiliare di proprietà della ministra (95%) e del figlio Lorenzo Mazzaro (5%) e al 25% dalla Alevi srl di Paola Ferrari.

I 35 bonifici

Stando ai movimenti bancari, fra il 2 aprile e il 28 giugno 2024 da Athena sono partiti 35 bonifici – per importi variabili dai 2mila ai 70mila euro ciascuno – a favore della Editrice srl, in cui Santanché ha dismesso cariche e quote nel 2022, ritenuta dai pm di Milano Laura Pedio, Luigi Luzi e Maria Giuseppina Gravina affetta da “sistematica incapacità” di “produrre reddito”. L’udienza preliminare nei confronti della società per falso in bilancio è fissata a ottobre, con altre 15 persone fra cui la ministra e due società (la controllante quotata Visibilia Editore e la Visibilia srl in liquidazione). I movimenti sono giustificati a volte con la dicitura ‘in nome e per conto di Visibilia srl’ e altre come ‘acconto fatture’. Gli accrediti in alcuni casi sono anticipati da iniezioni di denaro in Athena di pari valore, provenienti direttamente dalla ministra Santanchè e dalla Dani Immobiliare, per un totale di 348.499,53 euro. La cifra complessiva corrisponderebbe al piano per l’aumento di capitale da 600mila euro della Visibilia Editrice srl, annunciato con un comunicato stampa il 21 febbraio 2024, ma smentito lo scorso 3 giugno dal commissario del Tribunale, Maurizio Irrera. L’avvocato torinese infatti, “presa visione della documentazione societaria ha constatato, diversamente da quanto reso noto al mercato, che l’Assemblea di Visibilia Editrice non ha deliberato alcun aumento di capitale” ma solo una “delibera programmatica“.

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