Le dichiarazioni del compagno di Sharon, uccisa a coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola

“Oggi non vado a lavorare, vado domani”. Sergio Ruocco arriva in via Adda a bordo della Punto rossa guidata dal suocero, Bruno, il padre di Sharon Verzeni, sul sedile del passeggero la madre della donna uccisa a coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, che non parla e dribbla i giornalisti in attesa. Ruocco, il compagno di Sharon, è tranquillo e alla domanda se per oggi sono previste nuove convocazioni da parte dei carabinieri risponde: “Non penso. Spero che i carabinieri trovino presto il colpevole ma noi non possiamo dare più di tanto una mano. Quello che sappiamo lo abbiamo già detto”. I cronisti chiedono che impatto avrebbe scoprire che l’assassino è una persona conosciuta e a quel punto interviene il padre della donna che chiudendo il cancello della villetta dice: “Sarebbe peggio, ma non pensiamo proprio”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata