Altri due sarebbero attualmente in fuga
Tre detenuti sarebbero evasi dal carcere minorile Beccaria di Milano in seguito alla rivolta scoppiata nella tarda serata di ieri. Secondo quando apprende LaPresse uno sarebbe stato già ripreso dalle forze dell’ordine mentre altri due sarebbero attualmente in fuga. Nei giorni scorsi c’erano già state alcune manifestazioni di protesta nel carcere che erano state velocemente sedate. Le strade intorno al carcere sono state chiuse per prevenire eventuali tentativi di evasione.
Uilpa PP: “Rivolta al Beccaria segnale che carceri sono allo sbando”
“Dalla tarda serata gravissimi disordini sono in corso presso l’Istituto Penale per Minorenni di Milano. I detenuti hanno appiccato fuoco in vari locali e avrebbero tentato un’evasione di massa raggiungendo la portineria, ultimo varco del penitenziario verso l’esterno. La Polizia penitenziaria, sempre a ranghi ridotti, sta facendo del suo meglio per contenere quella che sembra una vera e propria rivolta. L’istituto al momento è cinturato dall’esterno anche dalle altre forze dell’ordine”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
“Da troppo tempo le carceri, sia per adulti sia per minori, che in realtà ospitano ristretti fino a 25 anni d’età, sono letteralmente allo sbando, nell’illegalità diffusa e in balia delle conseguenze, anche violente, che ne derivano. A pagarne le spese, la Polizia penitenziaria sempre più abbandonata a se stessa dagli slogan della politica, ben lungi dall’affrontare di petto gli annosi, pesantissimi e numerosissimi problemi”, aggiunge.
“Se è vero, com’è vero, che l’attuale esecutivo ha ereditato lo sfacelo in cui si trova il sistema penitenziario, derivante da almeno 25 anni di pressapochismo e malgoverno, è altrettanto innegabile che poco o nulla sta facendo per risollevarne le sorti. Il decretino carceri e la sua legge di conversione sono lì a dimostrarlo”, prosegue il sindacalista.
“Speriamo che anche questi ennesimi disordini al Beccaria possano presto rientrare senza irreparabili conseguenze, ma è inaccettabile che dal Ministero della Giustizia e, principalmente, il Guardasigilli, Carlo Nordio, facciano finta di nulla. Servono immediati provvedimenti tangibili, a cominciare dal deflazionamento della densità detentiva e dal potenziamento dei presidi di sicurezza, anche rimpinguando gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità. Siamo a un passo dallo sfascio totale, conclude De Fazio.
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