Sanzione di 1.500 ore di lavori di pubblica utilità. L'ex governatore: "Riconosciute buona parte delle ragioni dell'innocenza"

Nuovo cambio di scenario nell’inchiesta sulla corruzione in Liguria in cui sono indagati, tra gli altri, l’ex presidente di regione Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli. Si va verso un accordo per il patteggiamento tra la difesa dell’ex governatore e i pubblici ministeri. “Al termine di oltre tre anni di indagini, continue intercettazioni, pedinamenti, filmati e quasi tre mesi di detenzione domiciliare – si legge in una nota condivisa tra lo staff della difesa di Toti e l’ex presidente – l’accordo prevede una sanzione di circa 1500 ore di lavori di pubblica utilità e la restituzione da parte del Comitato Toti delle somme direttamente contestate”. Trovato l’accordo con la procura di Genova, ora si attende l’udienza del Gup che dovrà decidere se accoglierlo o meno. 

Patteggiamento Toti, 2 anni convertiti in 1500 ore lavori socialmente utili

“Noi abbiamo patteggiato 1500 ore di lavori socialmente utili, che sono la conversione di 2 anni e 2 mesi, ma la pena applicata non è detentiva ma direttamente alternativa e convertita fin da questa fase”, precisa a LaPresse l’avvocato Stefano Savi, legale dell’ex governatore ligure Giovanni Toti circa la richiesta di accesso a patteggiamento. Con le novità procedurali introdotte dalla legge Cartabia, c’è la possibilità di chiedere dopo mediazione con la procura di sostituire la pena, non più detentiva ma alternativa. Quindi con l’accoglimento del patteggiamento “c’è la possibilità – precisa Savi – di non applicare pena detentiva ma in questo caso, come concordato, la pena sostitutiva dei lavori socialmente utili. Questa è la novità, in base alla quale a differenza di quanto accadeva in passato ad esempio una condanna al carcere e poi la richiesta di conversione, ma direttamente l’applicazione di una pena sostitutiva”. L’eventuale accoglimento del gup chiuderebbe la vicenda senza necessità di transitare dall’udienza già precedentemente fissata per novembre.

Legale Toti: “Accordo con procura, attendiamo udienza gup”

 “C’è l’accordo con la procura e ora dobbiamo aspettare che venga fissata la data dell’udienza davanti al gup, che può accogliere nei termini, ritenere non sia congrua o invitare a rideterminare quanto previsto”. Così a La Presse l’avvocato Stefano Savi, legale difensore dell’ex governatore ligure Giovanni Toti, per il quale entro i termini che scadevano il 15 settembre è stata depositata una richiesta di accesso a rito alternativo dopo mediazione con i pm genovesi dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria. Richiesta che, se accolta, eviterebbe all’ex presidente della Regione il processo in avvio con l’udienza del prossimo 5 novembre.”È stato derubricato a corruzione impropria e ad atti non contrari ai doveri ufficio, con le attenuanti generiche che riconoscono come non abbia tenuto niente per sé”, circa le somme convogliate al suo comitato. Durante il periodo dell’intero patteggiamento è previsto il permanere dell’interdizione dai pubblici uffici. “Le tempistiche per una decisione del gup non dovrebbero essere lunghe – sottolinea ancora l’avvocato Savi – forse già prima di novembre. Al termine del periodo stabilito si estinguono gli effetti penali”

Toti: “Riconosciute buona parte delle ragioni dell’innocenza”

“Come tutte le transazioni suscitano sentimenti opposti: da un lato l’amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall’altro il sollievo di vederne riconoscere una buona parte“, ha commentato a caldo Toti. “Resta quel reato ‘di contesto’ definito corruzione impropria, legato non ad atti ma ad atteggiamenti – prosegue – una accusa difficile da provare per la sua evanescenza, ma altrettanto difficile da smontare per le stesse ragioni”.

Difesa Toti: “Somme solo per attività politica”

“L’accusa riconosce che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche“. È quanto diffuso questa mattina in una nota condivisa fra l’ex governatore Ligure Giovanni Toti e i suoi difensori verso l’accordo con la procura per traguardare un patteggiamento nell’inchiesta sulla corruzione per la quale Toti doveva essere in aula il prossimo 5 di novembre per il giudizio immediato e l’avvio del processo.La svolta è arrivata in queste ore, le ultime a disposizione prima della scadenza dei termini per la richiesta di rito alternativo.”Si riconosce anche che gli atti prodotti dalla Pubblica Amministrazione fossero totalmente legittimi, così come i versamenti sotto forma di contributi all’attività politica – si legge ancora – Cadono quindi le accuse di corruzione e le altre ipotesi di reato con l’esclusione della cosiddetta ‘corruzione impropria’, ovvero per atti legittimi degli uffici”.

Anche Signorini chiede di patteggiare, 3 anni più confisca

Anche l’ex ad di Iren, Paolo Emilio Signorini, anche lui coinvolto nell’inchiesta, ha deciso per la richiesta di rito alternativo con patteggiamento, a due giorni dal termine per l’istanza da parte delle difese. Per Signorini, ex presidente del porto di Genova e unico tra gli indagati finito in carcere lo scorso 7 maggio, si è trovato un accordo in seguito a mediazione per una pena di tre anni e cinque mesi oltre alla confisca per un valore di 100 mila euro. La proposta così concordata dovrà essere vagliata nel merito della congruità e poi avere il via libera dal gup.

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