Identificati ora tutti e sei i membri del commando che uccise in via Varsavia il 18enne di etnia sinti

Altre due misure cautelari per l’omicidio di Jhonny Sulejmanovic, il 18enne di etnia sinti ucciso nella notte fra il 25 e il 26 aprile a Milano in via Varsavia a colpi di arma da fuoco mentre dormiva in furgone con la moglie, giovanissima e incinta. Le misure sono state eseguite dalla Polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip meneghino. Arrivano a seguito di approfondimenti investigativi che hanno già portato per quel delitto all’emissione di un’altra ordinanza di misura cautelare a carico di 4 uomini, eseguita il 21 giugno scorso dagli agenti della Squadra Mobile milanese, conclusasi con l’arresto di tre indagati mentre il quarto risulta tuttora irreperibile.

Identificati tutti i componenti del ‘commando omicida’

Con queste misure, ora sono stati identificati tutti e sei i membri del ‘commando’ di sei persone che quella notte, giunto in via Varsavia a bordo di un’auto, assaltò il furgone dove dormiva la vittima con la moglie infrangendo i vetri con delle mazze di ferro, per poi colpirlo con almeno tre colpi d’arma da fuoco. Il gruppo inoltre, prima di allontanarsi, sparò altri colpi a scopo intimidatorio verso i familiari della vittima, accorsi sul posto nel tentativo di fermare l’azione criminale. 

Le indagini

L’attività di indagine, viene spiegato dalla polizia in una nota, ha consentito di ricostruire in modo puntuale l’omicidio e di identificare in una prima fase quattro componenti del gruppo omicida e, soprattutto, di individuare il movente in una precedente lite, avvenuta poche ore prima, tra due degli assalitori e la vittima, supportata nella circostanza dai suoi familiari. La successiva fase investigativa ha consentito di identificare il quinto componente del gruppo assalitore e di accertare che alla guida dell’auto di colore scuro dalla quale sono usciti i 5 assalitori vi era una sesta persona che li ha accompagnati sul posto, ha atteso l’esecuzione dell’omicidio e, alla guida senza mai aprire la portiera lato guida del veicolo, ha garantito l’immediata ripartenza dopo che i 5 sono risaliti a bordo. Uno dei due destinatari della misura cautelare è stato portato in carcere mentre il secondo, irreperibile, è attivamente ricercato anche in campo internazionale.

 

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